Il progetto di espansione del Canale di Panama: Atlantico e Pacifico sempre più vicini [FOTO]

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Sarà una nave cinese ad attraversare per prima il Canale di Panama ampliato che sarà inaugurato il 26 giugno prossimo dopo mesi di lavori. L’Autorità del Canale di Panama aveva invitato i suoi quindici principali clienti a presentare dei candidati per la traversata inaugurale: è stato il cargo Andronikos, della compagnia cinese Cosco ad aggiudicarsi il sorteggio. Con una capacità di 9.400 container, Andronikos si recherà dalla chiusa di Agua Clara, sulla costa caraibica, a quella di Cocoli, sul Pacifico, dove avrà luogo la cerimonia di inaugurazione.

Circa 70 capi di Stato e di governo, fra cui i presidenti americano Barack Obama e cinese Xi Jinping, sono invitati alla cerimonia.

Questo management e questa azienda sono riusciti a fare il canale di Panama. Non è un allargamento, è un nuovo canale completamente separato. È un canale che è tre volte quello che hanno fatto gli americani. È un’opera che ha delle dimensioni che sono poche note al pubblico. Probabilmente con la sua inaugurazione ci sarà una grande attenzione,” ha dichiarato Salini, a.d. di Salini Impregilo, nel corso dell’assemblea dei soci, a Milano.

Effettuato il primo passaggio virtuale

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Il gruppo Salini Impregilo ha annunciato qualche settimana fa il primo passaggio (virtuale) di una nave attraverso il nuovo canale: si è trattato della prima simulazione per il funzionamento effettivo delle chiuse che consentiranno alle navi giganti Post-Panamax di attraversare il continente americano. Dalla sala di controllo della torre, alta circa 30 metri e appena realizzata, i tecnici del consorzio hanno simulato il passaggio di una nave compiendo in sequenza tutti i passi che saranno richiesti nel momento in cui le vere navi passeranno attraverso il nuovo sistema: le paratoie costruite in Italia e le valvole si sono aperte e chiuse in modo perfettamente sincronizzato sulla base del test che ha permesso di eseguire il cosiddetto “fine tuning” delle funzioni elettromeccaniche ed elettroniche. Dopo l’ingresso nella chiusa dalla parte del lago Gatun, la prima nave virtuale “Italy” raffigurata nei monitor di controllo, ha attraversato le tre chiuse che portano all’Oceano ed è arrivata a destinazione in meno di 4 ore. Quando tutto sarà in funzione questa manovra verrà compiuta in circa 2 ore per una traversata totale da Atlantico a Pacifico di circa 8-10 ore.

Cos’è il progetto di espansione del Canale di Panama

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E’ in corso di realizzazione un progetto che raddoppierà la capacità del Canale di Panama dal 2016, permettendo il passaggio di navi più grandi. Lo scopo è creare una nuova linea di traffico lungo il canale, con la costruzione di un nuovo set di chiuse (una sulla sponda atlantica e l’altra su quella pacifica, ognuna con tre camere a tenuta stagna che includeranno tre bacini d’acqua), procedere allo scavo di nuovi canali d’accesso alle nuove chiuse e all’ampliamento dell’attuale canale di navigazione, abbassare il fondo del canale di navigazione ed innalzare il livello dell’acqua al massimo livello operativo del lago Gatún.

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Il progetto è iniziato ufficialmente il 3 settembre 2007 ed è previsto che il progetto ridurrà la povertà di Panama di circa il 30%. Nel corso della sua storia, il canale ha sempre trasformato la sua struttura ed adeguato gli scambi internazionali, i requisiti e le tecnologie di trasporto marittimo. In questo modo, il canale è riuscito ad aumentare la propria competitività in modo sostenibile: in base alle proiezioni dell’Autorità del Canale di Panama, nel corso dei prossimi 20 anni, il volume di carico in transito nel canale crescerà ad una media del 3% l’anno, raddoppiando il tonnellaggio dell’anno 2005 entro il 2025.  L’Autorità del Canale di Panama sostiene che il progetto della terza serie di chiuse è sostenibile a livello ambientale ed ha constatato che tutti i possibili impatti negativi possono essere attenuati da procedure esistenti e dalla tecnologia, e aggiunge che nessun impatto nocivo permanente riguarderà la popolazione o l’ambiente. Non ci sono elementi del progetto, secondo l’ACP, che possono compromettere le foreste primarie, parchi nazionali o riserve forestali, aree di produzione agricola o industriale, zone turistiche o porti.

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