Previsioni Meteo – E’ da molto tempo che la nostra amata Penisola si trova alle prese con un anticiclone sub-tropicale, la cui presenza, per le conseguenza che determina in termini di Siccità ed Incendi, è divenuta a dir poco ingombrante. Di fatto sta mancando, oramai da diversi mesi, il flusso perturbato atlantico, quello che porta le piogge da ovest.
Ma pecche succede tutto questo? O per meglio dire, perché il flusso atlantico è bloccato?
La spiegazione forse c’è ed è legata alle temperate dei due mari europei: Atlantico occidentale e Mediterraneo centrale.
Entambi questi mari presentano fortissime anomalie termiche superficiali.
Il Mediterraneo centrale è molto più caldo del solito: i valori di +30° del Tirreno meridionale ed i +29° dello Jonio ne sono una chiara, e constatabile facilmente da tutti, evidenza.
Chi si trova al Sud in questi giorni, ha provato a fare un bagno in uno di questi due spendidi mari? Certamente avrà apprezzato l’incredibile tepore dell’acqua.
L’altra forte anomalia, di segno diametralmente opposto e quindi negativo, è presente in Atlantico occidentale in due zone distinte, ma ugualmente importanti.
Si tratta della zona del Golfo di Guinea e della zona atlantica ad ovest dell’Inghilterra, entrambe con valori di circa -2°, inferiori rispetto alla media.
Sappiamo che le correnti in quota risentono molto della temperatura del mare, perché le Jet Stream tendono a ruotare intorno alle zone più fredde, invorticandosi. Da questa situazione nascono area di bassa pressione negli strati atmosferici più bassi (5000 metri) che richiamano flussi di aria fredda, come quelli che permangono da mesi lungo la costa atlantica europea.
Chi ha mai visto quest’anno l’Anticiclone delle Azzorre? E’ lui il grande assente dell’estate 2017, sostituito dal cugino Africano, il cosiddetto “Gobbo di Algeri“.
L’anomalia termica negativa in corrispondenza del Golfo di Guinea invece interagisce con la posizione della Cella di Hadley (ci sono illustri studi a riguardo), facendola sollevare, e con ciò rafforzando ulteriormente lo stesso “Gobbo” sul Mediterraneo centrale.
Insomma, per capire come evolverà il tempo sul medio e lungo periodo, dovremo imparare a consultare, ed analizzare sempre di più, la mappa delle anomalie termiche degli oceani.
Potremo così capire molte cose, talvolta forse anche in anticipo sui modelli previsionali.