Misterioso disastro ambientale in Basilicata? Ecco a cosa è dovuto il colore del lago Pertusillo [GALLERY]

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Non è petrolio ma è una proliferazione eccessiva di alghe a colorare di scuro l’invaso artificiale del Pertusillo, in Val d’Agri, da cui si approvvigionano la Basilicata e la Puglia per usi irrigui e potabili. Le ultime analisi dell’Arpab escludono un collegamento fra le attività estrattive dell’Eni e l’anomala comparsa di lingue scure nel bacino idrico. La questione ha creato preoccupazioni nelle due regioni. I primi a chiedere certezze sono stati i sindaci dell’area interna lucana che da quindici anni è interessata dall’attività di estrazione di idrocarburi (petrolio e gas) dell’Eni. Il fulcro è rappresentato dal Cova, il Centro Oli di Viggiano. A catena le associazioni ambientaliste e la politica, a vario titolo, sono intervenuta per chiedere spiegazioni. Sono tanti gli interrogativi sulla ”salute” del Pertusillo. E a destare maggiore attenzione è stata una concatenazione di episodi che impattano sul territorio e sono strettamente legate alla produzione petrolifera. Dal Cova c’è stata di recente una fuoriuscita di greggio da uno dei quattro serbatoi e sono in atto delle attività di monitoraggio. Vicenda che sta avendo ripercussioni perché la Regione Basilicata invierà una diffida. Quanto avvenuto aveva fatto pensare a un conseguente inquinamento del Pertusillo ma l’Arpab lo ha escluso: dalle analisi effettuate fino ad oggi ”non è stata riscontrata la presenza di idrocarburi” nell’invaso artificiale. Tali risultati sono stati resi noti in un vertice a Potenza, convocato dal presidente Marcello Pittella. L’anomala colorazione è dovuta alla presenza di alghe. La Regione Basilicata e l’Arpab, con il coordinamento e la supervisione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), avvieranno comunque un piano straordinario per il controllo dell’invaso tramite varie attività fra cui il campionamento della qualità dell’acqua ed il riconoscimento della specie delle alghe; inoltre saranno anche anticipati i tempi per le analisi sulla potabilizzazione, così come per il censimento di tutti gli scarichi, a partire da quelli delle aziende agricole. Infatti prevale l’ipotesi, già avvalorata in passato, che la presenza di sostanze come azoto o fosforo sia determinata da fattori legati all’attività antropica (da quella agricola a quella di depurazione) e non quindi ad attività estrattive. Secondo l’informativa dell’Arpab la colorazione scura è dovuta ad una proliferazione abnorme di alghe che ”nella fattispecie può essere stata innescata dalla presenza di nutrienti, così come da bruschi cambi di temperature” e questo è ”un fenomeno che ciclicamente si ripeterà, perché del tutto naturale”. Anche la Puglia non era rimasta sorda agli appelli preoccupati giunti da più parti tanto che pure l’Aqp ha rassicurato i cittadini sulla salubrità delle acque prelevate dalla diga e potabilizzate per poi essere immesse nella rete idrica che alimenta le utenze civili ed irrigue. La vicenda ha suscitato nuovi allarmi che non sono cessati del tutto nonostante la diffusione dei risultati delle analisi chimiche e fisiche sui campionamenti. Le associazioni ambientaliste, come Legambiente e ”ScanZiamo le Scorie”, chiedono di nuovo lo ‘stop’ all’aumento delle attività estrattive ed una revisione di un modello di sviluppo definito ”distorto”. I comitati stanno organizzando dei presidi di osservazione del lago scuro.

inquinamento basilicata val d'agri Lago di Pietra del Pertusillo (3)Il Pertusillo è un luogo molto sensibile se associato alla salute pubblica. Nel 2015 sono stati impiegati complessivamente 102.277.000 di metri cubi di acqua potabile e 12.600.000 metri cubi per utilizzo irriguo, suddivisi fra la Puglia e la Basilicata. Da anni sulla ”Lucania petrolifera” presenta denunce Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani, che anche stavolta chiede di fare ”assoluta chiarezza”. ”Prendiamo atto delle risposte fornite dall’Arpab – dice Bolognetti all’AdnKronos – e quindi non si tratta di petrolio bensì di una abnorme fioritura algale. A questo stesso fenomeno viene attribuita la moria dei pesci che è avvenuta alcuni anni fa. Ma le domande restano tutte poiché è indubbio che sia in atto un decadimento dell’ecosistema naturale del Pertusillo. Quali sono le cause: sono naturali o sono antropiche? e quelle antropiche di che origine sono? Bisogna capire cosa sta provocando queste evidenti anomalie. Inoltre – aggiunge Bolognetti – la salute dell’invaso non deve distogliere l’attenzione dal Cova di Viggiano. Qual è l’entità della fuoriuscita di greggio che è stata ormai accertata? Quando è iniziata? E’ necessario ricevere puntuali risposte”.

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