Isnello, nel cuore della Sicilia il grande parco astronomico “Gal Hassin”: polo di scienza ed eccellenza [FOTO]

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Chissa’ che direbbe oggi Giordano Bruno nel vedere le porte di una chiesa spalancata a scienziati e astrofisici, la navata gremita e i banchi affollati non da fedeli, ma da appassionati e curiosi, per sentir parlare di teoria delle stringhe, buchi neri e di quell’universo infinito che nel XVI secolo intui’ e gli costo’ la vita. Succede a Isnello, un borgo sulle Madonie di 1.500 anime, dove ogni anno l’Associazione astrofili locale (intitolata al valtellinese Giuseppe Piazzi che tenne a battesimo anche l’osservatorio di Palermo) conferisce un premio agli “astrofisici che si distinguono nella ricerca e divulgazione delle scienze astronomiche”. L’occasione, stavolta, e’ diversa: l’11 settembre si e’ ufficialmente inaugurato il primo tassello del parco astronomico “Gal Hassin” (“Gal” come “galassia” mentre “Hassin”, fiume freddo in arabo, e’ l’antico nome di Isnello), uno dei piu’ grandi al mondo, che servira’ all’Agenzia spaziale italiana per monitorare detriti, asteroidi e pianeti extrasolari grazie a un telescopio robotico con specchio del diametro di un metro, accessibile anche da remoto, e sara’ messo a disposizione di agenzie spaziali e istituti di ricerca internazionali. Monte Mufara, sara’ li’ che verra’ installato, gode infatti di condizioni privilegiate per l’osservazione del cielo: le notti sono serene per un terzo dell’anno e la quasi totale assenza di inquinamento luminoso consentira’ al telescopio di catturare le radiazioni degli oggetti osservati senza interferenze. Perche’ entri in funzione ci vorranno ancora un paio d’anni, ma nel frattempo a Contrada Mitri apre il Polo didattico e divulgativo, frutto di un investimento di 13 milioni di euro tra fondi Cipe e statali.

Include un planetario capace di ospitare 75 persone, una terrazza osservativa con una batteria di piccoli telescopi che verranno controllati da computer (per poterli puntare contemporaneamente sullo stesso oggetto), un laboratorio per osservare il sole, attrezzature per condurre esperimenti pratici e aree adibite a mostre, fra cui un’esposizione di meteoriti. La comunita’ guidata dal sindaco Pino Mogavero, uno dei “padri” dell’osservatorio insieme all’astronomo dell’Inaf Mario di Martino, si riunisce intanto nella chiesa dell’Annunziata per l’ultima conferenza della giornata inaugurale, che il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, dedica alle “Stelle del cinema”. Al posto dell’abside uno schermo proietta il buco nero di “Interstellar”. Fuori, le vie sono ancora addobbate per la festa del patrono San Nicola di una settimana fa. Isnello e’ anche questo: un piccolo, luminoso esempio della convivenza possibile fra scienza e tradizione.

“Sono arrivato qui nel 1971 perche’ la comunita’ scientifica cercava un sito ideale. E, come si vede, lo abbiamo trovato”. Tra gli studiosi giunti a Isnello per l’inaugurazione del polo astronomico siciliano domenica c’era anche il prof. Carlo Blanco, che e’ stato ordinario di astronomia all’Universita’ di Catania. Con altri esperti venne 45 anni fa a valutare l’opportunita’ di installare in questo posto un grande osservatorio. Un altro era piazzato, ed e’ sempre attivo, sull’Etma. “Ma a Isnello – dice Carlo Blanco – c’erano condizioni migliori: e’ lontano da grandi centri abitati, e quindi l’inquinamento luminoso e’ minimo, e non ci sono i disturbi del vulcano“. Il centro ideato per le Madonie venne invece realizzato nelle isole Canarie perche’ mancarono i finanziamenti. Arrivarono solo nel 2009 e da allora si e’ lavorato con altri fondi aggiuntivi per realizzare la struttura che il prof. Blanco considera una propria creatura. L’ammira e quasi si commuove. “Oggi – dice – non potevo mancare“.

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