Il 14 luglio del 2015 avveniva lo storico incontro ravvicinato tra la sonda NASA New Horizons e il pianeta nano Plutone. Per la ricorrenza, l’Agenzia ha voluto raccogliere in una galleria le 10 immagini che raccontano la complessità di questo mondo lontano e delle sue lune: le foto illustrano il suo “cuore”, le caratteristiche geologiche, l’atmosfera azzurra che lo avvolge, ma anche la luna Caronte.
Lanciata il 19 gennaio del 2006 dalla base di Cape Canaveral, la sonda ha impiegato oltre 9 anni per raggiungere Plutone avvicinandosi fino a 12mila km dalla sua superficie.
La Top Ten di New Horizons
Ad un anno dal sorvolo ravvicinato del pianeta nano Plutone, la sonda NASA New Horizons punta dritto verso il prossimo obiettivo, un nuovo oggetto in orbita nella fascia di Kuiper, ad una velocità paragonabile a quella a cui viaggerebbe un aereo in grado di coprire la tratta New York – Los Angeles in 4 minuti. La missione, dopo aver marcato stretto con i suoi occhi elettronici il mondo alieno ed il suo sistema di lune, acquisendo dati e immagini con le sue camere, gli spettrometri ed i sensori nel corso del flyby del 14 luglio 2015, è in marcia verso i confini del Sistema Solare mentre gli astronomi del team festeggiano l’anniversario del sorvolo stilando la hit parade delle scoperte realizzate con i dati collezionati.
Le osservazioni hanno rivelato un volto sconosciuto di Plutone, contribuendo a riscrivere la storia del pianeta e dell’astronomia. Le analisi effettuate dalla sonda mostrano infatti che la complessità del sistema di Plutone e dei suoi satelliti è superiore a quanto atteso: secondo le rilevazioni di New Horizons – spiega l’ASI – tutti i satelliti dovrebbero esser stati generati a seguito dell’impatto tra il pianeta nano ed un altro corpo della fascia di Kuiper. La grande celebre macchia a forma di cuore, individuata dalla sonda nella regione del pianeta nano battezzata Sputnik Planum è il maggior ghiacciaio mai visto ed i cambiamenti di pressione atmosferica sarebbero la prova della presenza di liquidi in superficie.
L’eterogeneità della superficie del mini mondo è sorprendente, così come la composizione delle nebbie e il tasso di dissipazione dei gas, dati che rovesciano tutti i modelli elaborati pre flyby. Per quanto concerne Caronte, la calotta polare del satellite, rossa come nessun altra nel Sistema Solare, potrebbe essere il risultato di gas rilasciati da Plutone e convogliati nell’atmosfera della sua luna. L’estensione della sua cintura tettonica equatoriale rivelerebbe poi tracce di un oceano ghiacciatoin un lontano passato, mentre lo stesso Plutone potrebbe tuttora nascondere un mare d’acqua allo stato solido. Per concludere, nella top ten delle scoperte straordinarie realizzate osservando Plutone, sorprende la mancanza di altri satelliti e l’eccentrico blu colore dell’atmosfera.