Sottomarino argentino scomparso nell’Atlantico: “Mi hanno detto che sono tutti morti” nell’esplosione

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    LaPresse/Reuters
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La sorte dei 44 membri dell’equipaggio a bordo del sottomarino argentino ARA San Juan scomparso dal 15 novembre sembra ormai essere definitivamente segnata. “Mi hanno detto che sono tutti morti, mi hanno fatto le condoglianze“: lo ha raccontato Luis Tagliapietra, padre del 27enne Alejandro Tagliapietra, uno dei marinai in servizio sul sommergibile. L’uomo ha spiegato all’emittente “Radio Continental” di essere stato chiamato dalla base navale di Mar del Plata e di avere avuto conferma da parte di un ufficiale della Marina che il rumore rilevato in profondità corrispondeva ad un’esplosione a bordo del San Juan.
Sono tutti morti?“, ha chiesto Luis Tagliapietra all’ufficiale. ““, gli è stato risposto inequivocabilmente, secondo quanto riporta ‘El Clarin’.

Le ricerche del sottomarino intanto proseguono. Sono 13 i Paesi impegnati: oltre all’Argentina, vi partecipano Germania, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Spagna, Stati Uniti, Francia, Norvegia, Perù, Regno Unito, Uruguay e Russia.

Se la peggiore delle ipotesi dovesse rivelarsi quella corretta, quello del San Juan sarebbe il disastro sottomarino più mortale dopo quello del Kursk, il sottomarino russo affondato 17 anni fa nel mare di Barents, con a bordo 118 membri dell’equipaggio. Si tratterebbe inoltre della più grande perdita di militari argentini dalla guerra delle Falkland del 1982.

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