Terremoto, testimonianze shock dall’Appennino: “crepe enormi, si sta aprendo la terra” [LIVE]

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Sono drammatiche le testimonianze che arrivano dalle zone interne dell’Appennino umbro-marchigiano, nella zona dell’epicentro del terremoto di magnitudo 6.5 delle 07:40 di stamattina. ”Io sono a Fano, dove vivo, ma mi dicono che ci sono stati crolli, che e’ un disastro! Si e’ aperta la terra, c’e’ fumo,un disastro“. Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, cerchera’ di raggiungere il paese, gia’ devastato dal sisma del 26 ottobre, ma non e’ sicuro di farcela: ”le strade saranno chiuse”. ”Spero che i testoni che erano rimasti a Santangelo si siano spostati nella notte”.

Il terremoto ha provocato la lesione di un pilone del viadotto sulla statale 4 Salaria ad un chilometro di distanza ad ovest di Trisungo di Arquata del Tronto. Lo dice un esponente della Protezione civile. Nello stesso tratto, il manto stradale presenta una profonda spaccatura, tale che e’ impossibile attraversare. La frana che minacciava di precipitare sulla Salaria a Pescara del Tronto e’ in gran parte scivolata sulla carreggiata, rendendo molto complicato il passaggio anche ai mezzi di soccorso. Neppure i residenti della zona possono passare con le auto. Molti sono fermi a Trisungo. Intanto continuano le scosse. Una poco dopo le 11 ha spaventato di nuovo la gente in strada. Un incubo per gli abitanti di Arquata e non solo che va avanti da oltre 2 mesi.

Quello che ha colpito, nuovamente, il Centro Italia alle 7 e 40 ha avuto “una magnitudo importante” perche’ “una da 6.5 a 10 chilometri di profondita’ e’ un valore rilevante“. Fabrizio Curcio, capo Dipartimento Protezione civile, lo dice in conferenza stampa dal Dicomac di Rieti, in diretta su Sky Tg24. Si sono verificati “diversi crolli“, dice Curcio, soprattutto nell’area di Norcia, Castel Sant’Angelo e Preci, “diversi crolli nelle aree centrali“, e ora sono in corso “le verifiche soprattutto per le persone“, perche’ “la priorita’ ora sono le persone” e “il sistema e’ gia’ attivato“. Si sta registrando, ad ogni modo, “una grande solidarieta‘”, conclude Curcio, e “le persone stanno reggendo a una situazione molto difficle“.

“Ci sono problemi di viabilità dappertutto. La viabilità è fortemente compromessa, per gli aiuti bisogna muoversi attraverso i canali istituzionali per non intasare le strade. In particolare il ponte sulla Salaria a Pescara del Tronto, già danneggiato dopo il sisma del 24 agosto è definitivamente venuto giù“: ha aggiunto Curcio nel corso di un punto stampa.

La Salaria e’ bloccata all’altezza di Trisungo, per la caduta di massi che ostruiscono la carreggiata e a causa di un cavalcavia pericolante. Lo si apprende da fonti della Protezione civile delle Marche.

E’ stata chiusa anche la statale delle Tre Valli, la strada principale per Norcia. Lo si apprende dall’Anas. La chiusura e’ stata disposta per la caduta di alcuni massi. Il personale Anas li sta ora rimuovendo e verificando la situazione dei costoni ai margini della carreggiata. Non ancora chiara la situazione sulle altre strade secondarie di accesso a Norcia.

L’Esercito e’ mobilitato nei Comuni piu’ colpiti dal Terremoto per fornire assistenza alla popolazione e per un monitoraggio della situazione, anche del sistema idrografico. Nell’area di Visso, ad esempio, si stanno controllando eventuali movimenti franosi in prossimita’ dei corsi d’acqua con il rischio di allagamenti.

Siamo in condizioni pietose. Ho ancora 800-900 persone in paese, un borgo distrutto, molti allevatori nelle frazioni di montagna che non possono allontanarsi. Ci sono crolli, e non so ancora se anche dei feriti. Io, da solo con un maresciallo, lavoro da un container di 2 metri per 5, che ho requisito”. Il sindaco di Pievetorina Alessandro Gentilucci lancia un appello attraverso l’ANSA: ”abbiamo bisogno di mezzi, di container”. Solo 400 i residenti che sono andati negli hotel della costa.

Le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico stanno intervenendo nelle zone del Terremoto. Lo riferisce una nota. Sono stati mobilitati tecnici e unità cinofile da Umbria, Marche, Lazio. In Umbria il servizio sanitario regionale ha chiesto al Cnsas anche alcuni messi a supporto nelle strutture ospedaliere, essendo le ambulanze tutte impegnate. Segnalati alcuni feriti da crolli e calcinacci, al momento nessuna vittima. Le squadre del Cnsas si stanno concentrando nelle zone di Norcia, criticità segnalate anche nella zona di Forca Canapine, un passo di montagna dell’Appennino centrale situato sui Monti Sibillini al confine tra l’Umbria e le Marche, dove una donna bloccata con le gambe dalle macerie. Il Soccorso Alpino è presente nella Dicomac di Rieti e nel Coc di Norcia, che è parzialmente inagibile. Si attendono informazioni più dettagliate dal territorio man mano che le piccole frazioni saranno raggiunte.

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