Davide Astori è deceduto a causa di una “morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica“, dunque probabilmente per cause naturali, come se il cuore avesse rallentato.
E’ il primo responso dell’autopsia eseguita dal direttore Centro di patologia vascolare dell’Universitàdi Padova, Gaetano Thiene, e dall’anatomopatologo, professore di medicina legale all’Università di Udine, Carlo Moreschi.
L’autopsia sul corpo del capitano della Fiorentina è durata poco più di tre ore. All’esito dell’esame, incominciato intorno alle 11 del mattino, i medici legali hanno inviato alla Procura di Udine il primo referto. Secondo quanto scritto dai medici, “in riferimento alla causa di morte, la si può indicare come: morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare”. Molto probabilmente, dunque, il cuore del calciatore ha rallentato il battito fino a fermarsi, per cause naturali.
L’anatomopatologo Carlo Moreschi e il professor Gaetano Thiene hanno pero’ aggiunto che “per la diagnosi definitiva sono necessari approfonditi esami istologici seriati”. Gli accertamenti saranno eseguiti entro 60 giorni. I medici hanno concluso la comunicazione alla Procura spiegando che “dal punto di vista medico legale nulla osta al seppellimento della salma”. La Procura ha quindi firmato il nulla osta e il corpo del calciatore e’ stato messo a disposizione dei familiari intorno alle 15.30.
Il giocatore, numero 13 e capitano della Fiorentina, è deceduto domenica scorsa, nella notte mentre si trovava nella sua camera di albergo. Allarmati nel non vederlo uscire, i compagni sono andati a cercarlo in stanza e, forzando la porta, hanno constatato la triste notizia.