Uragano Ophelia, bilancio drammatico in Europa: 45 morti e 7 dispersi, venti a 190km/h e tempeste di Sabbia del Sahara fin sulle isole Fær Øer

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  • Foto di Christopher Furlong
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MeteoWeb

E’ drammatico il bilancio delle vittime provocate dall’Uragano Ophelia in Europa: i morti accertati sono 45, di cui 39 in Portogallo, 3 in Spagna e 3 in Irlanda, ma altre 7 persone risultano disperse nel Portogallo. Centinaia i feriti. La tempesta sta ancora insistendo oggi su Scozia, Galles e Inghilterra, dopo aver flagellato ieri l’Irlanda. Impressionanti le immagini delle tempeste di sabbia che hanno oscurato il sole e colorato di rosso il cielo fino alle isole Fær Øer, nel profondo nord: l’Uragano Ophelia ha avuto la forza di spingere la sabbia del Sahara persino nel grande nord europeo, ai limiti del circolo polare artico.

I venti sulle isole Britanniche hanno raggiunto raffiche impressionanti. Ecco le più significative:

  • Fastnet rock 191km/h
  • Roches Point 156km/h
  • Cairngorms 152km/h
  • Great Dun Fell 148km/h
  • The Cairnwell 146km/h
  • Capel Curig 144km/h
  • Waterford 137km/h
  • Aberdaron 133km/h
  • Isola di Man 126km/h
  • Cork 125km/h
  • Shannon 122km/h
  • Glen Ogle 117km/h
  • St. Mary’s Island 113km/h
  • Lake Vyrnwy 111km/h
  • Dundrennan 109km/h
  • Loftus Samos 107km/h
  • Shap 104km/h
  • Dublino 103km/h
  • Fylingdales 102km/h
  • Prestwick 100km/h
  • Crosby 100km/h
  • Liverpool 98km/h
  • Blackpool 96km/h
  • Pembry 95km/h
  • Edimburgo 94km/h
  • Glasgow 94km/h
  • Newcastle 80km/h
  • Leeds 80km/h

Le scuole in Irlanda restano chiuse anche oggi per il passaggio da Ophelia che ieri ha causato almeno tre vittime e fortissimi disagi nell’isola colpita dalla peggior tempesta degli ultimi decenni. Le autorita’ irlandesi hanno dichiarato che potrebbero essere necessari diversi giorni per ripristinare la fornitura elettrica alle circa 330.000 case rimaste al buio.

Ophelia e’ l’ultimo degli uragani che si stanno formando uno dopo l’altro nell’Atlantico: il 9 ottobre, mentre l’uragano Nate perdeva forza, quest’ultima tempesta era stata osservata dal satellite GOES-16 dell’Agenzia americana per l’Atmosfera e gli Oceani (Noaa) proprio mentre cominciava a formarsi. Un video ne ha ricostruito la nascita: da quando Ophelia era una semplice depressione sull’Atlantico, fino a quando ha preso forza ed e’ diventata una tempesta tropicale, destinata a trasformarsi in uragano mentre puntava verso nord est. In un’animazione, invece, i ricercatori del Goddard Space Flight Center della Nasa, hanno creato un modello 3D dell’uragano e del suo occhio, sempre grazie ai dati dei satelliti. Il modello ha rivelato che i temporali hanno una struttura molto alta e si estendono fino a 12,5 chilometri di altezza. Ophelia non e’ stato mai perso di vista dai satelliti, che inviano informazioni cruciali per poter prevedere il comportamento di queste tempeste. Il satellite Suomi NPP di Nasa e Noaa ha sorvolato Ophelia il 16 ottobre, mentre colpiva l’Irlanda; i satelliti europei Sentinella ne hanno invece misurato le temperature. Il satellite Sentinel-3A del programma europeo Copernicus, varato da Commissione Ue e Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha visto che le temperature delle nuvole sono di circa 50 gradi sotto lo zero vicino all’occhio e di circa 15 gradi alla periferia del vortice. Quando l’uragano era in procinto di avvicinarsi al Portogallo, invece, il satellite Gpm (Global Precipitation Measurement) della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa), aveva visto che Ophelia era accompagnato da piogge che cadevano al tasso record di oltre 21,3 centimetri all’ora

Intanto l’emergenza incendi provocata da Ophelia in Portogallo sta arrivando alla conclusione: le fiamme sono appena state domate anche nei pressi della località di Venda do Pinheiro, poco a nord di Lisbona, dove fino a pochi minuti fa era in corso l’ultimo incendio. Lo si apprende dal sito della Protezione civile che riporta che 5 roghi sono in via di risoluzione e le operazioni in altri 54 casi sono entrate nella fase conclusiva. In Portogallo, nelle scorse ore, le fiamme hanno ucciso almeno 39 persone e ferito altre 63, di cui 16 versano in gravi condizioni. Il governo ha annunciato tre giorni di lutto nazionale a cominciare da oggi e dichiarato lo stato di calamita’ nei distretti a nord del fiume Tago. Appena quattro mesi fa, a meta’ giugno, il Portogallo era stato colpito da altri incendi, allora nel centro del Paese attorno a Pedrogao Grande. In quella circostanza il fuoco uccise 64 persone.

Le piogge, seppure deboli, e un abbassamento delle temperature stano facilitando il lavoro di estinzione degli incendi in Spagna: nelle Asturie, le condizioni favorevoli hanno permesso di ridurre a 21 gli incendi boschivi (lunedi’ erano 35, nella notte 27). Alle operazioni continuano a lavorare piu’ di 400 uomini, tra il personale dei vigili del fuoco, i corpi forestali, i servizi della protezione civile. le previsioni meteo per le prossime ore, con piogge e temperature notevolmente piu’ basse che negli ultimi giorni, dovrebbero favorire ulteriormente il contenimento e l’estinzione degli incendi. In Galizia si piangono 3 vittime.

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