Valanga Hotel Rigopiano, c’erano 39 persone: 5 morti accertati, 11 superstiti ma ancora 23 dispersi

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Undici sopravvissuti, cinque corpi senza vita recuperati e 23 dispersi segnalati: e’ questo il bilancio attuale della tragedia dell’hotel Rigopiano. Ai due sopravvissuti recuperati all’alba di giovedi’ – il cuoco Giampiero Parente e il ‘tuttofare’ dell’hotel Fabio Salzetta – si aggiungono la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, e il figlio Gianfilippo, salvati nella mattinata di ieri, e i tre bimbi recuperati nel pomeriggio: l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo. Nella notte sono poi state estratte vive altre quattro persone, due uomini – Giampaolo Matrone (lievemente ferito) e Vincenzo Forti – e due donne, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie – ha detto il funzionario dei vigili del fuoco Alberto Maiolo – stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso della neve”. Nella serata di venerdi’, la prefettura di Pescara aveva fornito un elenco di cinque nomi, indicandoli come quelli che si trovavano sotto le macerie, erano stati individuati e dovevano essere estratti vivi: oltre a Matrone, Bronzi, Forti e Galassi anche Stefano Feniello, del quale al momento non ci sono notizie. Il bilancio ufficiale delle vittime e’ salito a cinque: ai primi due corpi recuperati, quello del maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino e del cameriere Gabriele D’Angelo, si sono aggiunti quelli estratti nella notte dai soccorritori: Nadia Acconciamessa e Sebastiano Di Carlo, genitori del piccolo Edoardo, che si e’ salvato e Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Aprutino (Pescara), che era in vacanza con il marito, di cui non si hanno ancora notizie. All’appello, infine, secondo quanto reso noto dalla prefettura di Pescara mancherebbero 23 persone, tutte disperse.

Valanga Hotel Rigopiano, si continua a scavare aprendo un nuovo varco

All’Hotel Rigopiano si continua a scavare, alla ricerca dei 23 dispersi, ma facendo molta attenzione. I rischi maggiori sono due. Da una parte, il rischio di una slavina che potrebbe colpire gli stessi soccorritori: per il momento viene dato ancora un rischio di 4 su 5, e si spera che il livello possa scendere a 3 entro domani. L’altro rischio è causato dalla stessa attività di ricerca, specie se messa in atto con mezzi pesanti: le vibrazioni potrebbero causare cedimenti. Per questo le operazioni procedono a rilento. Esse, secondo quanto riferiscono i soccorritori, vanno in due direzioni: da una parte si continua ad utilizzare il varco aperto per il salvataggio dei superstiti, dall’altra si tenta di aprire un nuovo varco nell’ala sinistra dell’hotel, la quale però deve essere prima messa in sicurezza.

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