Valanga Hotel Rigopiano, i soccorritori: “li abbiamo trovati, sono vivi” – Mentre l’Italia sbraita, questi angeli li stanno salvando

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Li abbiamo trovati, sono vivi“. Sono queste le prime concitate comunicazioni dei soccorritori che stanno scavando nelle macerie dell’Hotel Rigopiano travolto dalla valanga di Mercoledì pomeriggio.

I vigili del fuoco sono in contatto con i sei con i quali hanno più volte parlato. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie. Il primo contatto con i sei e’ stato poco dopo le 11.  Adesso sono in corso le operazioni di recupero. I superstiti ancora in vita hanno resistito circa 42 ore sotto la neve.

Due elicotteri, uno della Guardia Costiera con a bordo personale del 118, e uno dei Vigili del Fuoco stanno sorvolando la zona dell’hotel Rigopiano in attesa che da terra diano indicazioni per far scendere i medici e dare soccorso ai sei superstiti. E’ probabile che i sopravvissuti, dopo la primissima assistenza, siano trasferiti in ospedale con gli stessi elicotteri.  L’ospedale di Pescara e’ pronto a ricevere le persone estratte vive a Rigopiano. Dall’ospedale confermano l’arrivo. Non si conoscono ancora le condizioni dei superstiti. Coperte termiche e liquidi sono stati chiesti dai soccorritori che stanno lavorando per liberare le sei persone individuate tra le macerie dell’hotel Rigopiano. Si sta cercando, inoltre, di far arrivare il maggior numero di ambulanze nell’area per prestare i primissimi soccorsi ai sopravvissuti.

I sei si troverebbero nella zone della cucina e sarebbero riusciti a sopravvivere protetti da un solaio. Sul posto si stanno recando gli elicotteri dei vigili del fuoco.

All’ospedale di Penne (Pescara), dove sono riuniti decine di parenti di dispersi dell’ Hotel Rigopiano, si sta diffondendo la notizia delle sei persone trovate vive. I familiari erano da ore in un’angoscia disperante riuniti nell’ex biblioteca dell’ospedale con l’assistenza di medici e psicologi. I dispersi sono in tutto una trentina e ora ci si chiede chi sia stato trovato vivo. “Ci sono famiglie, genitori di ragazzi, le vittime sono in gran parte giovani – racconto il medico rianimatore Vincenzo Di Giovanni -. Finche’ non avranno notizie definitive la loro ansia restera’ tremenda”.

Intanto arrivano buone notizie anche da altre località del Centro. Mentre l’Italia sbraita, i soccorritori stanno salvando molta gente. Infatti dopo tre giorni al freddo, senza luce ne’ riscaldamento (pure il camino era elettrico), intrappolati nella casa dei nonni a Valledacqua, una frazione di Acquasanta Terme sommersa dalla neve. E’ l’avventura da dimenticare vissuta da due bambini della famiglia Amici. Con la mamma e la zia erano andati a trovare i nonni nella loro abitazione di montagna, prima che arrivassero il nuovo terremoto e la nevicata. Stamani una jeep cingolata dell’Esercito ha raggiunto il gruppo e l’ha portato a valle.

Procede anche la marcia di avvicinamento ai Prati di Tivo della turbina inviata dalla Protezione civile e dalla Provincia di Teramo per liberare dalla morsa delle neve e dall’isolamento i centri di Pietracamela e dei Prati di Tivo, sul versante Teramano del Gran Sasso. I mezzi sgombraneve dopo una nottata di lavoro hanno da poco raggiunto Pietracamela. I soccorritori sono impegnati in un lavoro di pulizia della neve da alberi e detriti per permettere alla fresa di lavorare in sicurezza. Tra breve sara’ dunque possibile aiutare i residenti del comune che sono radunati in un hotel del centro, dotato comunque di generatore. Nel pomeriggio sara’ possibile raggiungere la localita’ sciistica di Prati di Tivo, che dista circa cinque chilometri da Pietracamela, dove ci sono turisti e residenti raccolti in un albergo da due giorni. Mercoledi’ una slavina ha sfiorato il residence Prati di Tivo, per fortuna senza provocare feriti o vittime. I due centri sono senza energia elettrica da ormai 5 giorni.

Aggiornamenti live

Valanga Hotel Rigopiano, le parole di Walter Milan prima del ritrovamento

Le ricerche dei dispersi dopo la slavina all’hotel Rigopiano proseguono senza sosta, anche se con il passare delle ore le speranze di trovare qualcuno vivo diminuiscono. “In teoria anche in queste condizioni meteo molto difficili, se si sono create delle ‘sacche’ di aria dove ripararsi nell’albergo spazzato via, potrebbero sopravvivere 2 forse 3 giorni, ma e’ difficile – ha detto Walter Milan del Soccorso alpino nazionale -. Oggi inizieremo a usare anche mezzi meccanici per scavare, supportati dai vigili del fuoco, ma sempre con attenzione alle persone sepolte la’ sotto”. La difficolta’ nel fare previsioni e’ data dal caso eccezionale di una valanga con una cosi’ grande quantita’ di detriti, essendosi combinata con un terremoto. Per i soccorritori c’e’ il rischio di nuove valanghe. “Tra poco un elicottero si alzera’ in volo per monitorare la zona – ancora Milan -, la strada e’ pericolosa e potrebbero staccarsi anche micro-slavine”. Il soccorso alpino oggi e’ al lavoro con 50 uomini e le unita’ cinofile, ha riferito Milan.

Valanga Hotel Rigopiano, i cani fiutano odori

Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti nella zona dell’Hotel Rigopiano. I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno”. E’ il racconto di Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola che da ieri e’ impegnato a all’ Hotel Rigopiano travolto da una valanga di neve. Con i tecnici della delegazione Valdossola anche quelli di Canavese, Cuneo, Mondovi’, Valsusa, Valsangone. Le squadre sono partite ieri dopo che dal Coordinamento Nazionale della Protezione Civile aveva chiesto rinforzi. Cinque automezzi sono partiti stamattina alle ore 5 con l’obiettivo di dare il cambio agli operatori del CNSAS del Centro Italia.

Valanga Hotel Rigopiano, soccorritori al lavoro per tutta la notte

Hanno lavorato per tutta la notte i soccorritori che stanno scavando sotto la neve che ha travolto l’hotel Rigopiano alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all’appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all’ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si e’ preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all’hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso.

Valanga Hotel Rigopiano, “mai visto nulla di simile”

“Che scenario ho trovato all’hotel? La situazione è molto complicata, la valanga è molto importante e ha un fronte di oltre 30 metri: scivolando verso valle ha creato degli accumuli, con ‘onde’ alte fino a 5 metri”. Lo ha detto parlando con i cronisti a Penne della tragedia al Rigopiano il portavoce del Soccorso alpino, Walter Milan. “Noi come Soccorso alpino interveniamo in questo contesto molto difficile in cui ci vogliono tante persone e tanto tempo per esaminare in maniera metodica la valanga – ha spiegato . Noi dobbiamo controllare centimetro per centimetro, dividiamo la valanga in porzioni molto piccole con spaghi e paletti e sondiamo per essere certi che in quel punto non c’è nessuno”.

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