Valtellina, la frana del Ruinon in timelapse: “Non ha mai smesso di muoversi” [FOTO e VIDEO]

"A Valfurva (SO) è ancora attiva la frana del Ruinon che, anche dopo l'imponente crollo del 20 agosto scorso, non ha mai smesso di muoversi", riporta Arpa Lombardia
  • Rilevo topografico manuale dal versante opposto
  • Porzione della scarpata principale della frana di Ruinon
  • Esecuzione misura distometrica
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MeteoWeb

A Valfurva (SO) è ancora attiva la frana del Ruinon che, anche dopo l’imponente crollo del 20 agosto scorso, non ha mai smesso di muoversi, facendo registrare spostamenti che, in alcuni punti della parte inferiore del versante, arrivano ancora a toccare fino a 2 mt al giorno. Tenuta sotto stretta osservazione h24 dai tecnici del Centro di monitoraggio geologico di Arpa Lombardia, la situazione è in continua evoluzione, con alcuni grossi massi che anche recentemente sono rotolati a valle sino in prossimità della strada provinciale”, riporta Arpa Lombardia.

Nel video che trovate in fondo all’articolo, il “time-lapse dei movimenti di frana registrati dal CMG di Arpa Lombardia dal 1 giugno al 20 agosto 2019, giorno del crollo del masso di 90mc sulla SP29 del Gavia”.

Ecco come l’ente descrive il dissesto: “La frana del Ruinon è situata all’interno del territorio comunale di Valfurva, in Alta Valtellina, provincia di Sondrio. Il dissesto interessa il versante SW del monte Confinale, in destra idrografica del torrente Frodolfo, nel tratto compreso tra gli abitati di S. Caterina e di S. Gottardo. Il versante destro della Valfurva presenta numerosi indizi di Deformazione gravitativa profonda di versante e nell’area in oggetto dette deformazioni profonde interessano il substrato a profondità dell’ordine di oltre cento metri. L’area di frana in senso stretto si estende dalla quota del coronamento superiore (2.100m slm), fino a circa 200m dal fondovalle situato a quota 1.400m slm ed occupa una superficie di circa 0.5kmq. Si distinguono nettamente due nicchie di distacco, rispettivamente alle quote di 2.050-2.100m slm e di circa 1.900m slm. La nicchia di frana più alta presenta una larghezza di circa 700m e risulta in progressiva espansione, in particolare verso SE. A quote superiori al limite del bosco il Torrente Confinale, che trae origine dall’omonimo lago a quota 2.930 m.slm., evidenzia una situazione idrogeologica particolare con numerose sorgenti posizionate a valle di un potente affioramento di marmi. Va notato che la portata del Torrente Confinale all’uscita del lago è notevolmente superiore a quella del torrente in prossimità della frana. È interessante notare che, nella parte altimetricamente più rilevata del bacino sotteso alla frana, si notano morfologie periglaciali a testimoniare la presenza (per gran parte certamente relitta) di permafrost. La frana è di tipo complesso, costituita da uno scivolamento di detrito superficiale e di roccia profondo, con possibili crolli di massi anche di grossa volumetria e colate detritiche in concomitanza ad eventi meteorologici (pioggia e/o disgelo). Negli ultimi anni si sono riscontrati movimenti diversificati a seconda del settore, e particolarmente intensi (anche superiori a 10 metri annui) nella falda di detrito della nicchia bassa. Gli scenari di pericolo per i movimenti del corpo franoso sono differenti e vanno da poche centinaia di migliaia di metri cubi (per movimenti di parte del detrito superficiale) fino a decine di milioni di metri cubi in caso di movimenti complessivi”.

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