Avvisi Meteo: piogge alluvionali in arrivo, prima al centro/nord e poi anche al sud. Allerta massima

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MeteoWeb

Sull’Italia sta per tornare il forte maltempo, dopo l’alluvione di martedì scorso tra Liguria di levante e alta Toscana e le piogge torrenziali che in quei giorni hanno colpito gran parte del centro/nord.
In queste ore il clima è autunnale in tutto il Paese ma piove soltanto all’estremo sud, nella Sicilia sud/orientale, dove tra Ragusano e Siracusano sono in atto violenti nubifragi con accumuli ormai vicini ai 200mm nell’arco delle ultime 36h.
Nel resto della penisola, invece, abbiamo molte nubi, nebbie e foschie con temperature molto fresche nelle ore notturne, ma più piacevoli in quelle diurne, senza precipitazioni.
La nuova perturbazione Atlantica di cui si parla da giorni, però, è ormai vicina: come possiamo notare dal satellite, si trova già sulla Spagna e si muove verso levante minacciando proprio il nostro Paese.

La situazione sinottica nel weekend: anticiclone di blocco sull’Europa orientale, Italia in balia di umide e perturbate correnti meridionali con un flusso Atlantico verso il Mediterraneo occidentale. Linea di convergenza proprio al centro/nord

SI RIPETE UNA CONFIGURAZIONE TIPICA DELLE GRANDI PIOGGE AUTUNNALI E DELLE STORICHE ALLUVIONI D’ITALIA – La configurazione barica dei prossimi giorni sarà molto simile a quella della settimana scorsa con un anticiclone di blocco sui Balcani e con perturbazioni Atlantiche che portano aria umida e instabile dall’oceano verso il Mediterraneo occidentale, dove rimane per molti giorni perchè non riesce a muoversi verso levante proprio a causa dell’anticiclone posizionato sull’Europa orientale, che blocca queste correnti foriere di marcato maltempo nelle aree sud/occidentali del continente.
Questo tipo di configurazione è tipica delle grandi piogge autunnali nel nostro Paese, e anche delle più drammatiche alluvioni che hanno interessato l’Italia nel corso dei secoli, in quanto la posizione del vortice depressionario, tra il sud della Francia e il Mediterraneo occidentale, determina correnti sciroccali al suolo in tutto il nostro Paese, calde e umide, che vanno a scontrarsi con aria decisamente più fresca, ma sempre umida e instabile, in arrivo alle alte quote da ovest dove le correnti rimangono occidentali.
Questo “mix” ha scatenato, come abbiamo spiegato ieri in quest’articolo, l’alluvione della scorsa settimana tra Liguria di levante e alta Toscana, ma anche tanti altri eventi alluvionali nell’Italia centro/settentrionale, come quella di esattamente 17 anni fa in Piemonte.
Gli eventi alluvionali, infatti, sono determinati proprio da una situazione di “convergenza” tra masse d’aria umide e termicamente differenti, che si scontrano in una determinata area dove le piogge diventano torrenziali e persistenti per ore.
Come, purtroppo, accadrà anche stavolta, tra venerdì 4 e domenica 6 novembre, su gran parte del nord Italia.

L’arrivo della saccatura Atlantica nel Mediterraneo occidentale

L’EVOLUZIONE SINOTTICA DELLA PERTURBAZIONE IN ARRIVO – Il peggioramento Atlantico in arrivo da ovest si sta presentando in queste ore sulla penisola Iberica sottoforma di ampia saccatura con una bassa pressione in pieno oceano, a largo tra l’Islanda e l’Irlanda, di circa 968 millibàr che si estende per moltissimi chilometri coinvolgendo addirittura l’Africa nord/occidentale, come possiamo notare nella mappa satellitare a corredo dell’articolo. Questa saccatura si approfondirà ulteriormente verso la Spagna e il Mediterraneo occidentale dove, all’arrivo dell’aria fredda da nord/ovest, si formerà un nuovo centro di bassa pressione per ciclogenesi Mediterranea al confine tra Spagna e Francia con un minimo profondo circa 996 millibàr, in risalita verso i 1000 millibàr e in spostamento sulla Francia meridionale nel corso del weekend. Con la nascita di questo centro di bassa pressione secondario, la saccatura andrà in cut/off e darà vita a una goccia fredda Euro/Mediterranea tra Francia meridionale, Spagna occidentale e Mediterraneo centro/occidentale. La goccia fredda non avrà sbocchi a est a causa dell’anticiclone di blocco di cui abbiamo già parlato, e quindi rimarrà nelle stesse aree per molte ore, scivolando lentamente verso l’Italia centro/meridionale nella prossima settimana, per poi esaurirsi in loco intorno al 10 novembre. Tutta quest’evoluzione sarà molto molto lenta, e proprio questa “lentezza” potrà determinare effetti devastanti sui territori maggiormente colpite dalle piogge, che saranno persistenti non solo per molte ore, ma addirittura per molti giorni!

La saccatura andrà in cut/off e isolerà una goccia fredda nel Mediterraneo centro/occidentale

GLI EFFETTI DEL PEGGIORAMENTO: MITE SCIROCCO AL SUD, FORTI VENTI MERIDIONALI E MAREGGIATE LUNGO LE COSTE ESPOSTE, ACQUA ALTA A VENEZIA E TANTA PIOGGIA NELLE CENTRALI TIRRENICHE E IN TUTTO IL NORD – Questo tipo di situazione determinerà condizioni meteorologiche avverse in tutt’Italia. Il maltempo sarà concentrato nelle Regioni centrali Tirreniche (Lazio e Toscana su tutti) e in tutto il nord, eccezion fatta per l’Emilia Romagna che in questi casi resta in ombra pluviometrica ma comunque subisce gli effetti dei nubifragi sui versanti Tirrenici dell’Appennino Emiliano e sul nord/ovest e vedrà lo stesso tutti i suoi corsi d’acqua ingrossarsi a dismisura. Anche al centro e al sud, però, il tempo sarà brutto anche se non pioverà in modo significativo. Innanzitutto avremo venti tesi di scirocco in tutt’Italia, non fortissimi ma comunque forti, con raffiche fino a 80km/h nelle aree più esposte. I mari, di conseguenza, saranno molto mossi con mareggiate lungo le coste esposte, tutte quelle affacciate a sud e sud/est. Anche nell’alto Adriatico ci saranno furiose mareggiate, e a Venezia tornerà l’alta marea. Al centro/sud il cielo sarà generalmente molto nuvoloso o coperto con granelli di sabbia provenienti dal deserto del Sahara che renderanno l’atmosfera decisamente particolare, con un cielo colorato di tonalità tendenti al giallastro. Le temperature saranno miti, in netto aumento soprattutto tra Sardegna e Sicilia. Nella Sicilia Tirrenica, nonostante il cielo coperto e l’assenza del soleggiamento, si potranno superare i +25°C di temperatura massima mentre le minime rimarranno vicine ai +20°C o appena inferiori.

Al nord/ovest le piogge più intense: allerta massima tra Piemonte e Liguria centro/occidentale

LE ZONE PIU’ COLPITE: CENTRO/NORD IN ALLERTA – Ovviamente in uno scenario perturbato in tutt’Italia, l’attenzione è tutta per le grandi piogge che ci saranno al centro/nord, dove potranno cadere quantitativi notevolissimi d’acqua, in alcuni casi anche superiori ai 500/600mm nell’arco di tre giorni. Le prime piogge arriveranno al nord/ovest nella giornata di domani, giovedì 3 novembre, ma saranno ancora deboli e prefrontali per addensamenti da stau, tra Piemonte e Valle d’Aosta. Il peggioramento entrerà nel vivo nelle prime ore di venerdì 4, e per tre giorni avremo precipitazioni ininterrotte di notevole intensità, appunto, in tutte le Regioni settentrionali e nelle centrali Tirreniche. Le piogge più intense saranno concentrate nell’estremo nord/ovest, tra Valle d’Aosta, Piemonte alpino e preAlpino, e sulla Liguria di ponente. Tra le Alpi Liguri, Marittime, Cozie, Graie, Pennine e Lepontine sono attesi gli accumuli maggori. Pioverà intensamente, però, su tutto l’arco Alpino, in tutto il nord soprattutto dal Po in sù, al nord/est e anche nella Liguria centro/orientale, nella Toscana e nel Lazio. Queste sono le aree più colpite dalle precipitazioni, anche se i fenomeni più intensi ce li attendiamo proprio all’estremo nord/ovest, tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria centro/occidentale, stavolta tra le province di Genova, Savona e Imperia, che potrebbero essere funestate da precipitazoini torrenziali con l’aggravante di un mare in tempeste fino a forza 8.

TEMPERATURE ELEVATE, NEVE SOLO IN ALTA MONTAGNA: RISCHIO ALLUVIONI PIU’ ELEVATO – Le temperature saranno miti anche al centro/nord, con valori tra +12 e +14°C in pianura e lungo le coste colpite dai nubifragi ma con uno zero termico superiore ai 2.500 metri. La neve sulle Alpi cadrà solo dai 2.000 metri in sù, o, comunque, dai 1.800/1.900 metri in sù. Quest’elemento aggrava ulteriormente il rischio di alluvoini, perchè se avesse fatto un pò più freddo e anche a quote medie fosse caduta la neve, si sarebbero riversate al suolo e a valle molti litri d’acqua in meno che, invece, con grande impeto andranno e inzuppare un suolo già carico di pioggia dopo le abbonanti precipitazioni della scorsa settimana.

La configurazione nel giorno dell’alluvione di inizio novembre 1994 in Piemonte: molto simile a quella prevista per i prossimi giorni!

PIEMONTE IN ALLERTA, E CHE STRANA LA COINCIDENZA CON L’ALLUVIONE DI 17 ANNI FA … – Poche ore fa nel nostro MeteoNotiziario abbiamo parlato della drammatica alluvione di esattamente 17 anni fa in Piemonte.
E’ davvero impressionante la coincidenza tra quell’evento e il peggioramento che si prospetta nei prossimi giorni proprio sull’estrema Italia nord/occidentale: anche allora, come oggi, i fenomeni più estremi si verificarono nel primo fine settimana del mese di novembre, nei giorni di sabato 5 e domenica 6, proprio come quest’anno.
La configurazione di quei giorni era straordinariamente simile a quella che si prospetta per le prossime ore e che abbiamo già delineato nel corso dell’articolo.
Speriamo che gli effetti di una situazione meteorologica così simile siano meno gravi, perchè 17 anni fa Asti e Alessandria furono sommerse dall’acqua, in tutto il Piemonte ci furono danni gravissimi e, purtroppo, ben 68 morti.

COME ANDRA’ NELLE AREE ALLUVIONATE DI SPEZZINO E LUNIGIANA? – E’ grande, intanto, la preoccupazione per Cinque Terre, Val di Vara e Lunigiana, tra Spezzino e Carrarese, nei territori devastati dall’alluvione di martedì scorso. Interi borghi sono ancora sommersi dal fango, altri sono isolati e nei costoni di montagna si notano crepe e e fratture che fanno pensare a nuove frane. Proprio per questo motivo ieri 30 famiglie sono state evacuate da Memola, frazione di Beverino a rischio frana, mentre Prefetture, Protezione Civile e varie autorità competenti hanno già mobilitato uomini e mezzi per una nuova emergenza. Oltre quindicimila sacchetti di sabbia sono già arrivati nelle aree più a rischio e in queste ore gli uomini di vigili del fuoco e protezione civile li stanno posizionando nelle aree in cui gli argini dei fiumi sono stati travolti dalla piena di martedì scorso e, adesso, di fatto non esistono più. Dal punto di vista meteorologico, stavolta Spezzino e Lunigiana non saranno le aree più colpite: come abbiamo già scritto, ci attendiamo precipitazioni più intense nella Liguria di ponente, in Piemonte e Valle d’Aosta. Ma comunque anche nelle aree alluvionate ci saranno forti piogge, specie tra venerdì pomeriggio e domenica mattina, con possibili temporali e nubifragi che potrebbero determinare accumuli anche superiori ai 100mm in poche ore. E’ altissimo il rischio di nuove frane, nuovi smottamenti e nuove colate di fango, e fa bene Gabrielli, il capo della Protezione Civile, ad essere “molto preoccupato” come ha detto ieri a Monterosso, perchè un territorio già duramente provato potrebbe ulteriormente sgretolarsi all’arrivo di nuove forti piogge.

LA PROSSIMA SETTIMANA FORTE MALTEMPO ANCHE AL SUD – Il maltempo imperverserà in tutto il centro/nord fino almeno a lunedì 7 novembre e forse anche nella giornata di martedì 8, quando comunque la perturbazione dovrebbe lentamente scivolare verso sud, portando piogge e temporali anche nelle Regioni centro/meridionali, e in modo particolare su Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia (e più marginalmente anche in Puglia), dove potrebbero verificarsi forti temporali che, però, non dureranno molto tempo e, pur di forte intensità, passeranno via rapidamente senza provocare gravi effetti sul territorio. Dopotutto mancano ancora molti giorni a quest’evoluzione, che non è assolutamente certa: dovremo aggiornarci ancora, nei prossimi bollettini che pubblicheremo sul MeteoNotiziario di MeteoWeb, per capire quale sarà l’evoluzione di questa goccia fredda nel Mediterraneo occidentale per la prossima settimana, poichè l’anticiclone di blocco sui Balcani potrebbe ritardarne lo scivolamento verso sud, determinando un ulteriore accanimento dei fenomeni sull’Italia centro/settentrionale, dove c’è il rischio che persistano per molti giorni ancora.

TEMPERATURE TIPICAMENTE AUTUNNALI, L’INVERNO E’ ANCORA LONTANO – Se è incerta l’evoluzione meteo per l’inizio della prossima settimana, figuriamoci quella a lungo termine. Dopotutto ciò che pare garantito è che l’inverno è ancora lontano. L’autunno vero, quest’anno, è iniziato decisamente in ritardo rispetto alla tradizionale tabella di marcia delle quattro stagioni, con un settembre invece secchissimo e molto caldo che, almeno al centro/nord, ha avuto tutti i connotati dell’estate piena, dopo un’estate che, almeno fino a metà agosto, era stata assolutamente anonima a causa di fresco e tanto maltempo. L’anno scorso sia l’autunno che l’nverno erano iniziati in netto anticipo, con le prime nevicate e le prime gelate anche sull’Italia settentrionale già da fine novembre. Quest’anno, probabilmente, prima della seconda metà di dicembre o addirittura di inizio gennaio 2012, l’inverno rimarrà confinato alle alte latitudini dando sfogo a un autunno che ha ancora molto da dire. Ma ne parleremo meglio nei prossimi aggiornamenti, per adesso è bene concentrarsi sul violento peggioramento imminente.

Ecco, infine, le mappe Beram, gentilmente concesse da http://www.meteocenter.it/, con le previsioni dettagliate delle piogge nei prossimi giorni nelle varie aree del nord:

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