Aria molto rovente sferza le coste adriatiche, entra in azione il “garbino”: caldo super nelle Regioni Adriatiche
Mentre l’estremo nord e la regina alpina è alle prese con il passaggio del ramo più meridionale del sistema frontale in transito fra Germania, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca, il resto del paese è interessato dall’avvezione di aria calda, di matrice sub-tropicale continentale, che dagli assolati deserti algerini e libici si espande fino alla Bielorussia e la Russia europea. Questa avvezione calda, che si muove lungo il margine più occidentale dell’esteso promontorio anticiclonico dinamico sub-tropicale presente sull’est Europa, nei bassi strati risale l’intero territorio nazionale sotto forma di una ventilazione dai quadranti sud-occidentali, in origine molto umida.
Quando questo flusso di aria calda e molto umida, da SO, si trova a scavalcare la barriera esso risale verso l’alto spinto dal “trampolino” della catena montuosa sul versante sopravvento. Durante questa passaggio l’aria si espande in modo adiabatico, ossia senza scambiare calore con l’ambiente circostante e, conseguentemente, si raffredda. Dopo aver superato il crinale appenninico la stessa massa d’aria nello scendere sul versante opposto subisce un processo inverso, ovvero si comprime e si riscalda giungendo a valori di temperatura anche sostanzialmente più elevati e con umidità decisamente più bassa rispetto a quelli di partenza sopravvento.
Tali venti sono chiamati anche catabatici, dal termine greco che significa “discendente”. In questo caso i caldi venti di caduta che periodicamente interessano le coste adriatiche prendono il nome di “garbino”. Questi venti dai quadranti meridionali, durante la loro discesa verso le sottostanti vallate emiliane, tenderanno a comprimere l’aria verso il basso, schiacciandola e deumidificandola.
Ma al tempo stesso, la massa d’aria favonizzandosi, durante la sua discesa verso la pianura emiliana si scalderà ulteriormente, favorendo un sensibile aumento delle temperature, fino a picchi che nelle aree pedemontane potranno oltrepassare la soglia dei +37°C +38°C all’ombra. Come nel caso della stazione di Ancona salita ad oltre +38°C o di molte altre località di Abruzzo e Marche. Ma il clima più caldo è a Termoli con +40°C, a Pescara con +39°C mentre anche Bari e Foggia sono a +38°C. Temperature asfissianti anche a Cerignola con +39°C, Cosenza, Fasano e Lecce con +37°C, Palermo e Battipaglia con +36°C, Benevento, Salerno, Potenza e Avellino con +35°C, Roma, Napoli e Catania con +34°C, tutti dati delle ore 13:20 di oggi, che aumenteranno ancora nel corso della giornata.
L’unica nota positiva di questa ventilazione favonica di caduta dall’Appennino sarà la drastica riduzione dei tassi di umidità relativa, che grazie alla “compressione adiabatica” dell’aria si porteranno su valori al di sotto del 25-30 %, nelle zone pedemontane anche meno, rendendo la gran calura di questi giorni, davvero esagerata, un po’ più sopportabile e meno opprimente (infatti parleremo di caldo torrido, e non più afoso, nelle aree investite dalle raffiche di “garbino”). Nel corso del pomeriggio i venti di “garbino”, veramente roventi, continueranno ad interessare le coste di Abruzzo, Marche e Romagna, inibendo l’azione delle classiche brezze di mare e accompagnandosi a improvvisi aumenti termici, anche dell’ordine dei +4°C +5°C in pochi minuti, associati a sensibili riduzioni dell’umidità relativa, mentre sul resto del nord si continuerà a boccheggiare per gli elevati indici di umidità.