Per il successo di lungo termine del settore del confezionamento sarà fondamentale la capacità di stampatori e produttori di imballi di tenere il passo con una domanda in evoluzione, sul fronte tanto del packaging personalizzato, grazie alle possibilità della stampa digitale, quanto della richiesta di articoli di lusso e di materiali sostenibili. Queste le conclusioni principali degli esperti della tavola rotonda organizzata da Asia Pulp & Paper (APP) a Drupa 2016, nella quale il dibattito si è incentrato sul superamento a livello mondiale della soglia dei mille miliardi di dollari di fatturato entro il 2020[1].
I partecipanti al dibattito, la Dott.ssa Liz Wilks di APP, Dominic Cakebread, Packaging Consultant presso Smithers Pira, e Michael Tobin, Managing Director di W Hinderer Gmbh sono stati invitati a esporre il proprio punto di vista sui principali fattori che sottendono la crescita futura della domanda di prodotti per il confezionamento.
Liz Wilks, Direttrice Sostenibilità e Relazioni con gli Stakeholder di APP per il continente europeo, ha illustrato il ruolo forte del mercato del lusso nel determinare tale crescita, sottolineando al tempo stesso l’importanza di un approccio sostenibile al packaging. “Occorre pensare al fine vita di un prodotto sin dall’avvio del processo. Nel packaging di lusso assistiamo a una crescita dei prodotti di carta e cartone, dettata da una serie di ragioni: dall’estetica alla matericità, fino alla compatibilità con una gran varietà di tecniche di stampa, passando per le sue credenziali in materia di sostenibilità.”
La Dott.ssa Wilks ha spiegato che la stampa digitale offrirà presto una gamma di applicazioni inedite e accattivanti. “Basta guardarsi attorno qui al Drupa: balza agli occhi quanta strada la stampa digitale stia facendo in quello che resta tuttora un settore ampiamente dominato dall’offset. E’ interessante osservare come questo non solo renda più economiche le tirature limitate o medie, ma apra anche prospettive di realizzazione su larga scala di prodotti a stampa individualizzati e unici, anche per il mercato del packaging. Questo potrebbe comportare un notevole balzo in avanti per il packaging personalizzato, con cui abbiamo visto Coca-Cola cimentarsi a livello sperimentale e che passerebbe così dal marketing di nicchia al mainstream.”
La manager di APP ha poi concluso che un importante driver della crescita attuale è il boom nella domanda di pasti pronti: “Potenzialmente ci potrebbero essere più di 9 miliardi di consumatori sul pianeta di qui al 2050, di cui una quota senza precedenti vivrà nelle città, con ritmi frenetici e con poco tempo a disposizione. In tale contesto, crescerà la domanda di servizi di recapito pasti a domicilio e di confezioni take-away: i brand più attenti cercheranno di farsi una reputazione in questi ambiti negli anni a venire.”
Tutti i panelist si sono trovati d’accordo sul lusso come grande leva di crescita futura, con incrementi a valore attesi del 19% di qui al 2019, che creeranno un mercato da 17,6 miliardi di dollari[2]. Nell’area Asia-Pacifico e nell’America centro-meridionale si prevede che la crescita toccherà rispettivamente i 6 e 9 punti percentuali l’anno, con una nuova generazione di consumatori che accederà per la prima volta a confezioni di lusso, mentre i mercati consolidati dell’Europa occidentale e del Nord America potranno anch’essi beneficiare di una solida crescita pari al 3% annuo, soprattutto per l’aumento dei packaging personalizzati in vari settori, quali quello delle bevande alcoliche di fascia alta.
Dominic Cakebread di Smithers Pira è intervenuto sul tema, aggiungendo che la crescita futura potrebbe passare per una maggior collaborazione fra tradizionali rivali dei settori della plastica e della cartotecnica: “Le materie plastiche biodegradabili esistono ormai da tempo, ma ancora non hanno trovato molte applicazioni. D’altra parte, crescono le preoccupazioni circa la quantità di rifiuti creati dal settore del food service. In avvenire, un approccio innovativo a queste sfide potrebbe consistere nella ricerca di maggiori collaborazioni fra produttori di carta e cartone e produttori di plastica. Se è concepibile che i due settori si vedano ancora come concorrenti, esistono diversi scenari in cui i due materiali possono funzionare bene in tandem, in particolare pensando alle plastiche biodegradabili come alternativa agli usuali rivestimenti in PE per i materiali a uso alimentare.”
Michael Tobin di W Hinderer Gmbh ha concluso ipotizzando che il settore potrebbe puntare a soddisfare la domanda di packaging più sostenibili facendo miglior uso dei rivestimenti biodegradabili: “I rivestimenti in PE sono recuperabili in fase di riciclo, ma i consumatori sono piuttosto preoccupati che questi prodotti siano invece destinati alle discariche. Penso questa sia un’opportunità enorme per il settore, che dovrebbe iniziare a studiare come l’uso di rivestimenti biodegradabili accanto al PE potrebbe contribuire a soddisfare le richieste dei consumatori.”