La ‘carta geografica’ di Plutone e del suo sistema di satelliti naturali si arricchirà di nuovi nomi. L’Unione Astronomica Internazionale (IAU), l’organismo che si occupa anche di ‘battezzare’ i corpi celesti e le strutture che spiccano sui loro ‘volti’ (come, ad esempio, rilievi, canyon e crateri), ha approvato le aree tematiche individuate dalla NASA per designare gli elementi scoperti sulla superficie di Plutone e del suo quintetto di lune.
Gli ambiti in cui verrà effettuata la scelta dei nomi – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono stati proposti dal team di New Horizons, la sonda della NASA che il 15 luglio 2015 ha raggiunto il pianeta nano e svelato l’esistenza di un mondo vitale caratterizzato da un notevole dinamismo geologico, da un’atmosfera complessa e da una sorprendente interazione con il Sole. Un mondo che, inoltre, vanta un sistema di lune, di cui le quattro più piccole (Stige, Notte, Cerbero e Idra) sono state scoperte tra il 2005 e il 2012, mentre risale al 1978 l’individuazione della luna più grande, Caronte.
I primi ‘ritratti’ di Plutone giunti sulla Terra hanno mostrato agli esperti una realtà di rilevante interesse scientifico rispetto a quanto precedentemente previsto dai modelli. Il pianeta nano, inoltre, è stato il primo e più grande corpo celeste ad essere esplorato nella Fascia di Kuiper, una zona estrema del Sistema Solare popolata da corpi ghiacciati di svariate dimensioni.
Le linee tematiche approvate dalla IAU per attribuire i nomi si basano essenzialmente su due filoni: da una parte, mitologia, folklore e letteratura connessi al mondo dell’oltretomba, dall’altra la celebrazione delle attività esplorative condotte dall’uomo.
Plutone e Caronte possono contare su vari ambiti (rispettivamente sei e quattro), mentre per ognuna delle quattro lune più piccole è stato individuato un solo tema. Le varie dinamiche geologiche del ‘re’ della Fascia di Kuiper potranno quindi ricevere nomi associati a divinità degli inferi o a località mitologiche dell’aldilà, oppure riferiti a missioni spaziali pioneristiche, a scienziati che hanno studiato Plutone e la Fascia o a figure di esploratori che si sono lanciati verso ‘nuovi orizzonti’.
Per Caronte, invece, si potrà attingere al mondo della mitologia e a quello della fantascienza, con nomi di destinazioni, navi e viaggiatori, oppure sarà possibile ricorrere ad artisti e scrittori associati all’esplorazione spaziale, specie se rivolta verso Plutone. Più semplici i temi individuati per le quattro ‘sorelle minori’ di Caronte: dei fluviali per Stige; divinità notturne per Notte; figure mitologiche, storiche e letterarie di cani per Cerbero; rettili leggendari per Idra.
La scelta dei nomi effettivi, che sarà effettuata dal Gruppo di lavoro per la nomenclatura dei sistemi planetari (WGPSN) dell’Unione Astronomica Internazionale sarà il fulcro della prossima fase del progetto. Plutone, quindi, come se volesse prendersi una rivincita per essere stato declassato proprio dalla IAU, rimane sulla cresta dell’onda e continua ad esercitare il suo fascino su comunità scientifica e grande pubblico.