Tecnologia: i consumatori digitali e l’elettronica di consumo tra Cina e America

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idealo – portale internazionale per la comparazione prezzi dei prodotti acquistabili online – ha analizzato le intenzioni di acquisto degli e-consumer, europei ed italiani, del settore tecnologico in generale, dal 2016 ad oggi, grazie alle preferenze espresse nelle ricerche dagli utenti. In quale direzione si orientano le preferenze: verso l’America, la Cina o verso altri paesi? Uno studio per vedere come cambiano i gusti degli e-consumer dal punto di vista delle nazioni di produzione[1].

La categoria degli smartphone è una delle più significative e il popolo dei consumatori digitali sembra diviso nella tendenza tra produttori cinesi e americani. Se gli utenti europei manifestano un interesse del 23,5% verso i brand cinesi e del 23,1% verso quelli americani, in Italia siamo decisamente più schierati (America batte Cina con il 30% dell’interesse contro il 26,1%). L’interesse degli utenti della nostra penisola è aumentato, dal 2016 al 2017, del 144% verso marchi statunitensi e solo del 53,9% verso quelli cinesi. Minore la variazione di interesse registrata da un anno all’altro da parte degli utenti europei, più attenti di noi a ciò che viene prodotto in Cina (+77,6% dal 2016 ad oggi, contro il +29,1% dell’aumento di interesse verso produzioni americane).

La curiosità degli utenti a livello europeo per quanto riguarda il settore notebook mostra che i brand prodotti nelle due nazioni sono ai primi posti della classifica: notebook di origine americana al 34,5% e di origine cinese al 21,3% (altri in “pole position” sono quelli “made in  Taiwan”[2], con il 33,4% delle preferenze). Nel nostro paese la situazione è simile (pro America il 28,3% e pro Cina il 17,5%). Anche qui si trovano soluzioni prodotte a Taiwan, per il 27,8%. Rispetto all’anno precedente, sia in Europa, sia in Italia, l’interesse è in generale aumento verso i prodotti a stelle e strisce (rispettivamente del 34,4% e del 10%), mentre i dati rispetto alla crescita di quelli di origine cinese sono bassi o addirittura in calo (paesi europei con un +6,1% e Italia addirittura con un -14,4%).

La tendenza dell’interesse all’acquisto degli utenti per i tablet è orientata, da un lato, verso l’America o la Cina, dall’altro, verso un’altra nazione: la Corea del Sud. Per i paesi europei le percentuali sono per il 41,9% a favore di prodotti americani (in aumento quasi del 30% rispetto allo scorso anno), del 18,9% a favore di prodotti cinesi (con un +19% rispetto allo scorso anno) e del 27,9% a favore di prodotti coreani. Da noi, invece, le scelte di bandiera si equivalgono, o quasi: filo-americane per il 30,1% (+160,2% rispetto al 2016), filo-cinesi per il 30% (+101,5% rispetto al 2016) e di nuovo la Corea con una fetta del 21,7% delle preferenze.

Due categorie di prodotto segnalano in particolar modo una notevole attenzione degli e-consumer per tutto ciò che viene dagli U.S.A.: si tratta di smartwatch e cuffie. Nella prima delle due, caratterizzata comunque da un’attenzione verso quello che arriva dalla Corea del Sud, i dati filo-americani sono significativi: in Italia ci si interessa a brand con questa provenienza per il 20,9%, nelle altre nazioni in esame per il 31,9%[3]. La curiosità degli utenti verso queste soluzioni, nell’ultimo anno, è aumentata nella penisola ben del 235,1% e nel resto d’Europa dell’81,4%. Nel caso delle cuffie gli italiani si informano su cuffie americane per il 59,6% e gli europei per il 52,3% del totale (con interesse in aumento nell’ultimo anno di oltre il 400%)[4].

Le categorie di prodotto che invece mettono tutti d’accordo nel guardare alla Cina sono relative a droni e schede video. I droni cinesi attraggono per l’80,4% i consumatori europei e per il 71,9% quelli italiani. La crescita dell’attenzione verso i droni che arrivano dalla Cina è netta soprattutto per l’Italia (dal 2016 ad oggi +236,6%). Su questo fronte si segnala la presenza della Francia al secondo posto delle classifiche[5]. Sul versante schede video, si valutano soluzioni cinesi per il 31,9% dall’Europa (curiosità in aumento nell’ultimo anno del 92%) e per il 32,8% dall’Italia (curiosità in aumento nell’ultimo anno del 149,7%); l’interesse in chiave americana, in entrambi i casi, non arriva al 10%, mentre i prodotti “made in Taiwan” superano il 50% delle ricerche totali ovunque.

“L’Italia si distingue per una tendenza verso brand di origine americana, soprattutto in determinati settori; nel 2017 le intenzioni di acquisto manifestate verso prodotti “made in  U.S.A.” sono state il 30,91% in più rispetto a quelle dirette verso prodotti cinesi. Questo confermerebbe il fatto che la politica americana dell’ultimo periodo non ha influenzato l’opinione dei consumatori e che la Cina è forte, ma solo su alcune categorie di prodotto – commenta Fabio Plebani, Country Manager di idealo per l’Italia – Probabilmente il gap verrà colmato nei prossimi anni; grazie ad un canale globale come l’e-commerce, comunque, i consumatori digitali avranno sempre più possibilità di scoprire prodotti che arrivano da lontano e di fare scelte consapevoli, anche a seconda dei vari luoghi di produzione.”

[1] Per realizzare lo studio, idealo ha preso in esame le 22 categorie più cercate online dai consumatori digitali dei paesi nei quali è presente un portale nazionale idealo (Germania, Francia, Austria, UK, Spagna, da un lato, e Italia, dall’altro). Le categorie analizzate sono: smartphone, TV, frigoriferi, lavatrici, notebook, reflex, aspirapolvere, lavastoviglie, obiettivi, piani cottura, macchine mirrorless, forni, smartwatch, stampanti multifunzione, cuffie, droni, schede video, asciugatrici, robot da cucina, fotocamere compatte, tablet e orologi sportivi. All’interno di ciascuna categoria, grazie all’analisi della Top 50 per le nazioni europee e della Top 20 per l’Italia, è stato preso in esame il numero il numero dei clic ottenuti dalle singole aziende produttrici (interpretate come intenzioni di acquisto) da Gennaio 2017 a metà Settembre 2017, fotografando così l’andamento dell’interesse degli e-consumer attraverso idealo. Associando ad ogni produttore la nazione di appartenenza, è stato possibile ricavare delle percentuali significative per quanto riguarda l’interesse geografico, paese per paese. Per avere indicazioni sull’andamento dell’interesse nel tempo, dallo scorso anno ad oggi, sono stati paragonati i dati relativi alle ricerche sui vari portali di idealo nel 2016 con quelli del 2017, con attenzione mirata ai riscontri ricevuti da produttori di origine americana o cinese. Nel comunicato vengono segnalati i risultati delle categorie più rilevanti per il confronto U.s.a./Cina. I dati relativi a tutte le altre categorie analizzate sono a disposizione.

[2] I prodotti con questa provenienza possono essere considerati di orbita cinese, ma sono stati trattati a parte. Comunemente ci si riferisce a Taiwan come “Repubblica di Cina”, laddove invece “Cina” da solo è usato per indicare la Repubblica Popolare Cinese, che controlla la Cina continentale, Hong Kong e Macao. Nell’analisi i prodotti provenienti dalla Cina o da Taiwan sono stati analizzati separatamente.

[3] L’interesse per ciò che arriva dalla Cina, invece, è del 5,3% per i paesi europei esaminati e del 10% per l’Italia, anche se con valori in lieve aumento rispetto al 2016.

[4] Per questa categoria, i brand di origine cinese si attestano intorno al 0,7% dell’interesse per i paesi europei in esame e non presentano dati utili per l’Italia.

[5] Dati relativi alla categoria: attenzione a prodotti di provenienza americana per l’Italia all’1,6%; per gli altri paesi al 7%.

Per quanto riguarda la presenza francese, le tendenze sono all’8,2% per le cinque nazioni europee e al 9,2% per la nostra penisola.

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