Test finale per i motori dello Space Launch System. Lo scorso 13 dicembre l’Rs-25 ha affrontato una prova di accensione durata 400 secondi presso lo Stennis Space Center, a Bay Saint Louis. Secondo quanto dichiarato dalla Nasa, questo è stato l’ottavo test dell’anno e il motore sottoposto a verifica includeva anche una parte realizzata grazie all’utilizzo di una stampante 3d. Si tratta di un componente hardware, che funge da ammortizzatore per smorzare le vibrazioni causate dal propellente che passa tra veicolo e motore.
I primi report – spiega Global Science – mostrano che l’hardware in 3d ha funzionato come previsto e potrà aprire la strada all’uso di altri componenti realizzati con queste modalità. Il test sull’Rs-25 è il risultato di uno sforzo di collaborazione tra la Nasa e il partner industriale Aerojet Rocketdyne, che ha utilizzato la stampa 3d per ridurre costi e tempi per la realizzazione del componente. I motori Rs-25 sono già stati utilizzati in precedenza sullo Space Shuttle e sono stati appositamente modificati per fornire la potenza aggiuntiva necessaria per il razzo Sls, più grande e pesante.
Una delle parti modificate è il controller che funge da ‘cervello’ del motore, comunicando con i computer di bordo per garantire il buon funzionamento richiesto. La Nasa ha testato la prima unità di controllo di volo a marzo. Successivamente l’agenzia ha dato il via a una serie di test sui controller prima di iniziare le verifiche vere e proprie sul motore. Durante i test, i controller sono stati installati a bordo del motore e una volta superate le prove sono diventati parti ufficiali dell’Sls. Gli Rs-25 dell’Sls sono quattro e contribuiranno a dare la spinta necessaria al liftoff del razzo e, grazie ai booster laterali, la spinta per il decollo sarà a pieno regime. La prima missione del sistema di lancio – la Em-1 – porterà in orbita la capsula Orion senza equipaggio, mentre la seconda, Em-2,avrà a bordo gli astronauti.