Roma ha un nome segreto: ecco qual è

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Il nome segreto della città di Roma? E’ Maia, il nome della maggiore fra le stelle della costellazione delle Pleiadi: lo sostengono i due studiosi Felice Vinci e Arduino Maiuri, nello studio “Mai dire Maia. Un’ipotesi sulla causa dell’esilio di Ovidio e sul nome segreto di Roma (nel bimillenario della morte del poeta)“, pubblicato sull’ultimo numero di “Appunti Romani di Filologia”, rivista annuale di “Studi e comunicazioni di filologia, linguistica e letteratura greca e latina”.

I sacerdoti romani, prima di assediare una città, ne invocavano il nume tutelare, promettendo che nell’Urbs avrebbe goduto di un culto uguale, se non maggiore, qualora avesse assistito i Romani nell’assedio. Dunque, per evitare che i nemici facessero lo stesso, il nome della divinità protettrice – che spesso si identificava con quello della città medesima, come nel caso di Atena-Atene – doveva essere coperto dal più assoluto riserbo“, si spiega nello studio di Vinci e Maiuri.

Il mito della fondazione di Roma rivelerebbe, secondo gli autori dello studio, dei legami con le Pleiadi, l’ammasso stellare a forma di carro che è composto da sette stelle racchiuse in un’area del cielo che, vista dalla Terra, ha la stessa grandezza del disco lunare. Le Pleiadi comprendono circa tremila stelle, anche se ad occhio nudo è possibile scorgerne solo una minima parte.

Inoltre, sovrapponendo pianta della città e volta celeste è possibile scoprire che i sette colli si approssimano molto, nella collocazione, alle sette Pleiadi e che il luogo di ‘inizio’ della città, il colle Palatino dove Romolo tracciò con l’aratro i confini della città quadrata, coincide Maia.

Sarebbe a questo punto da chiedersi se, nel noto racconto della fondazione, dietro il numero degli uccelli avvistati da Remo appostato sull’Aventino e da Romolo sul Palatino, rispettivamente sei e dodici, non si nascondesse proprio una sottile allusione al numero delle Pleiadi effettivamente visibili“, rilevano gli studiosi.

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