I lampi di luce visibili sulla Luna sono bagliori prodotti dall’impatto di piccoli oggetti sulla superficie del nostro satellite, che a causa della mancanza di atmosfera, subisce questo tipo di eventi molto più di frequente rispetto alla Terra. Il progetto Neliota dell’Esa (Near-Earth object Lunar Impacts and Optical Transients) ha l’obiettivo di monitorare la distribuzione e la frequenza di questo fenomeno grazie all’uso del Kryoneri Telescope, nel Peloponneso. Nato nel 2017 con una durata prevista di 22 mesi, il progetto è stato recentemente prorogato fino a gennaio 2021.
L’osservazione degli impatti sulla Luna – spiega Global Science – è di beneficio anche per il nostro pianeta: tenere d’occhio la distribuzione dei Near Earth Objects (Neo) aiuta a calcolare meglio i rischi che questi ultimi possono rappresentare per la Terra. Nello specifico, osservando la luminosità dell’impatto, i ricercatori sono in grado di valutare la massa e la dimensione dell’oggetto che ha colpito la superficie lunare e Neliota, è il primo sistema in grado di determinare la temperatura di questi lampi di luce.
Nel prossimo futuro Neliota si servirà di una rete di telescopi flyeye ,appositamente dedicati al rilevamento degli asteroidi, per scansionare i cieli alla ricerca di oggetti potenzialmente pericolosi per il nostro satellite e per il nostro pianeta. Neliota, è solo uno dei progetti per lo studio degli oggetti Neo: nei piani dell’Esa c’è anche Hera, la prima missione ad essere destinata verso un sistema di asteroidi binari per scoprirne le caratteristiche e mettere a punto alcune tecniche di difesa planetaria.