Dichiarazione di emergenza climatica a Milano, Sala: “Ridurre la CO? non è sufficiente, serve più ambizione”

"Milano deve chiedersi se il tema è quello di affrontare la questione ambientale con una riduzione delle emissioni di CO? o deve alzare la sua ambizione"
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Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha partecipato alla commissione consiliare dedicata ai provvedimenti dell’amministrazione comunale alla luce della dichiarazione di emergenza climatica proclamata dal Consiglio comunale con una mozione di alcuni mesi fa. In commissione sono intervenuti anche i rappresentanti milanesi di Friday’s for Future il movimento ambientalista promosso da Greta Thunberg. “Milano deve chiedersi se il tema è quello di affrontare la questione ambientale con una riduzione delle emissioni di CO? o deve alzare la sua ambizione – ha detto Sala -. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO? non sono sufficienti anche se certamente vanno portati avanti, ho maturato questa convinzione, bisogna avere più ambizione“. Secondo il sindaco “le rivoluzioni sociali” partono dalle città anche quando si parla del clima: “Il provvedimento di Area B va benissimo e andremo avanti ma rischia di penalizzare chi non ha soldi per cambiare la macchina, le classi meno abbienti. – ha continuato -. La nostra filosofia è cercare di associare ai divieti delle alternative vere. Ad esempio non conosco così tante città nel mondo dove la municipalizzata si è presa l’impegno in 12 anni di cambiare completamente i mezzi e renderli elettrici“.

Poi Sala ha lanciato un appello al governo: “Vorrei il supporto del governo e sono meravigliato che non sia mai in agenda” il tema ambientale. “Sull’efficienza energetica delle case non si fa mai abbastanza, noi abbiamo stanziato 23 milioni di euro. La mia sintesi è che un percorso c’è,- ha concluso – non siamo nella situazione di iniziare da zero, c’è un percorso coraggioso avviato. Questo è il momento delle politiche ambientali e sociali e la mia motivazione è totale“.

Fridays for Future: “Modello Milano finirà per nuocere a cittadini”

Continuando a perseguire il “Modello Milano” si finirà per nuocere gravemente ai suoi cittadini. Lo ha detto la militante di Fridays for future Serena Vitucci parlando in aula a Palazzo Marino nel corso della commissione ambiente in corso alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala. “La narrazione è che a Milano va tutto alla grande. I ghiacciai si stanno sciogliendo? Arrivano le Olimpiadi invernali 2026 a portare la neve. Troppo consumo di suolo? Si vogliono cementificare un milione e più di metri quadri in sette scali ferroviari ma con i rendering dove tutto è bello e green. Serve il museo della Resistenza? Lo faremo su uno dei pochi terreni non edificati che i cittadini vogliono diventi un parco”. “A oggi – ha rilevato l’esponente ambientalista – dopo quasi 7 mesi dalla mozione approvata dal Consiglio comunale, non abbiamo assistito ad alcuna azione concreta se non foto e qualche borraccia“.

Fridays for future ha poi rivolto quattro richieste a Sala: “Informare i cittadini della crisi climatica ed ecologica in atto; interrompere immediatamente il consumo di suolo della città, meno storytelling, più alberi: meno piramidi, più parchi; ripensare le politiche abitative in città con efficientamento energetico di tutti gli edifici e garantire case a impatto zero a studenti, lavoratori e cittadini meno abbienti; chiudere il centro città alle automobili, ridisegnando e pensando Milano per la mobilità dolce, e soprattutto rendendo il trasporto pubblico realmente accessibile a tutti i cittadini, dalla periferia al centro, e, perché no, un giorno, gratuito”. “Prendiamo esempio da proposte come quella della sindaca di Parigi – ha concluso Vitucci – che vuole tassare colossi inquinanti come Amazon per ogni pacco consegnato, per smettere di essere schiavi di un’economia governata da grandi multinazionali che sfruttano ambiente e persone. Il Comune, si assuma la responsabilità, di rispondere alla crisi climatica e ambientale, visto anche l’impegno preso per ospitare la pre COP 26 dopo il fallimento della COP 25 a Madrid. Le chiediamo che questa responsabilità sia portata avanti tramite la partecipazione attiva di tutti coloro che si mobilitano da tempo su questi temi“.

Legambiente a Sala: “Vogliamo Milano in prima linea contro i cambiamenti climatici”

In occasione della Commissione Clima del Comune di Milano nella quale sono state presentate le misure che l’amministrazione cittadina metterà in atto in campo ambientale nell’ambito del piano “Aria-Clima”, Legambiente Lombardia ha consegnato al sindaco Giuseppe Sala una lettera con i desideri per il 2020, chiedendo una città sempre più protagonista del contrasto dei cambiamenti climatici, con interventi coraggiosi e una visione strategica di lungo periodo che guardi all’efficienza energetica. Nel testo della lettere si legge: “Milano, lo sappiamo, è già nella direzione giusta: dalla gestione della raccolta differenziata dei rifiuti, alle zone B e C di limitazione del traffico automobilistico, al sistema di sharing mobility che si posiziona tra i migliori al mondo, all’illuminazione pubblica a led, al trasporto pubblico elettrico, al sostegno alla riqualificazione energetica degli edifici, tanti sono i passi che insieme abbiamo mosso verso una città green. Ma la strada è ancora all’inizio e Milano non può prescindere dal porsi degli obiettivi ben più ambiziosi, e non può evitare di confrontarsi con le più efficienti realtà urbane europee dove le biciclette hanno conquistato le strade, lo spazio pubblico è spazio verde, l’energia non si spreca e la sua produzione è da fonte rinnovabile“. Tra le richieste dell’associazione si leggono “pannelli fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici, una gestione efficiente del calore che ne prevenga dispersioni e sprechi negli edifici pubblici: mai più di 20°C in inverno e mai meno di 26°C in estate, uno stop a parcheggio libero e selvaggio: decementifichiamo i parcheggi, trasformiamoli in aree verdi e in percorsi per la mobilità attiva e il TPL“, oltre a un aumento e una nuova progettazione “delle corsie ciclabili e un aumento delle aree pedonali ed estendiamo le “zone 30”“.

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