Arrivano i tamponi rapidi antigenici, per la prima volta in Italia: a sperimentarli sarà la Regione Piemonte, che da domani li avrà a disposizione al pronto soccorso dell’Ospedale Molinette di Torino. La prossima settimana saranno disponibili anche negli altri ospedali e nelle guardie mediche della Regione. L’ente presieduto dal governatore Alberto Cirio, tra i primi contagiati dal Coronavirus a inizio marzo 2020 in Italia, ne ha acquistato un milione. I primi 50 mila sono già arrivati oggi al laboratorio di microbiologia e virologia di Città della salute e saranno utilizzati per i pazienti che arriveranno domani al pronto soccorso. “Stiamo completando la formazione dei dipendenti: da domani li useremo”, ha detto a Repubblica il direttore Giovanni La Valle.
Ma la novità più importante è che dalla prossima settimana i tamponi rapidi saranno disponibili anche nelle farmacie, in vendita per tutti i cittadini che potranno acquistarli e accertare se hanno contratto il Covid oppure no. Per ottenerlo, bisognerà prenotarlo personalmente fornendo i dati personali e lasciando un acconto e non ci sono corsie preferenziali tra sintomatici e asintomatici: potrà acquistarlo chiunque. Per evitare code e assembramenti, sarà un farmacista a portare il kit per il test a casa di chi l’ha prenotato, entro tre giorni affinchè gli eventuali sintomi si siano sviluppati dopo il periodo di incubazione. Il farmacista ritirerà il saldo: l’intero costo del test rapido sarà di 43 euro.
Questo tipo di test è molto veloce e meno invasivo rispetto al tampone tradizionale: basterà inserire il tampone nel naso del paziente, catturarne le secrezioni nasali – non i frammenti di rna come nel caso del tampone molecolare – senza salire fino alla faringe. Il tampone verrà poi esaminato da una macchinetta a lettura facilitata che in 12 minuti fornirà il risultato.
L’attendibilità del test è elevatissima in caso di negatività; se invece risulterà positivo, bisognerà essere poi sottoposti al tampone molecolare per avere una conferma della diagnosi e un calcolo della carica virale. “Questo strumento ci serve per identificare in tempi molto rapidi i positivi, indirizzarli in percorsi Covid e alleggerire i laboratori che esaminano i tamponi tradizionali” ha detto sempre a Repubblica la professoressa Rossana Cavallo, direttore laboratorio microbiologia e virologia di Città della salute. Sarebbe una soluzione straordinaria a molti problemi (vedi file ai drive-in) di tracciamento dei positivi e controllo della popolazione.
Sempre in Piemonte, dai primi giorni di Novembre, il tampone rapido antigenico verrà sperimentato per l’attività di screening sulle Forze dell’Ordine: verranno così assicurate modalità di tracciamento del virus sempre più complete e aggiornate a chi è più esposto al contagio. Lo ha annunciato oggi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, dopo aver incontrato i rappresentanti delle Forze dell’Ordine per concordare le modalità dell’operazione, con il coordinamento dell’Asl Città di Torino. L’iniziativa coinvolgerà complessivamente circa 20 mila operatori su base volontaria, tra appartenenti a Forze dell’Ordine, Forze Armate, Polizia Locale, Vigili del Fuoco e lavoratori dei tribunali ordinari, amministrativi e contabili. I primi test verranno eseguiti sul personale dei Carabinieri e della Polizia di Stato, compresa la Polizia penitenziaria. “Come nel caso del personale sanitario – commenta l’assessore Icardi – è importante prestare la massima attenzione al tracciamento del contagio tra gli agenti, gli operatori delle Forze dell’ordine e del Sistema giudiziario che agiscono a diretto contatto con la popolazione, in qualsiasi situazione di emergenza. Un’iniziativa che rientra a pieno titolo nei piani strategici della prevenzione attuati dalla Sanità regionale per arginare il contagio“.