Nuove immagini appena elaborate, catturate dal telescopio spaziale Hubble e dall’osservatorio Gemini North alle Hawaii, rivelano dettagli dell’atmosfera turbolenta di Giove in diverse lunghezze d’onda, aiutando gli scienziati a comprendere cosa guida la formazione delle imponenti tempeste del gigante gassoso.
Gli scienziati hanno elaborato le immagini – catturate in lunghezze d’onda infrarosse, visibili e ultraviolette – per consentire il confronto interattivo fianco a fianco delle diverse panoramiche delle nuvole sopra il gigante gassoso.
Osservare il pianeta a diverse lunghezze d’onda consente agli astronomi di ottenere nuove informazioni sul comportamento dell’atmosfera di Giove. Stranamente, la Grande Macchia Rossa, la gigantesca super tempesta che persiste a sud dell’equatore del pianeta, è molto evidente nelle lunghezze d’onda della luce visibile e ultravioletta mentre invece quasi scompare con lo sfondo dell’infrarosso.
Il confronto tra i tre tipi di lunghezze d’onda rivela anche che la regione scura che rappresenta la Grande Macchia Rossa nell’immagine a infrarossi è più grande del corrispondente ovale rosso nell’immagine visibile. La discrepanza è causata dal fatto che ciascuna delle tecniche di imaging cattura diverse proprietà dell’atmosfera del pianeta, secondo una dichiarazione del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory (NOIRLab) degli Stati Uniti, che ha rilasciato le immagini martedì 11 maggio.

Mentre le osservazioni all’infrarosso mostrano aree ricoperte da spesse nuvole, le immagini visibili e ultraviolette evidenziano le posizioni dei cosiddetti cromofori, che sono molecole che assorbono la luce blu e ultravioletta, conferendo così alla macchia il suo caratteristico colore rosso.
Le bande di nubi controrotanti di Giove sono invece chiaramente visibili in tutte e tre le immagini.
Gli scatti sono stati acquisiti simultaneamente l’11 gennaio 2017. Le visualizzazioni ultraviolette e visibili sono state “catturate” dalla Wide Field Camera 3 sul telescopio spaziale Hubble, mentre la foto a infrarossi è stata “catturata” dallo strumento Near-Infrared Imager (NIRI) presso Gemini North alle Hawaii.
Oltre alla Grande Macchia Rossa, le immagini di Hubble rivelano anche la Macchia Rossa più piccola, che si è formata nel 2000 quando 3 tempeste di dimensioni simili si sono fuse a sud-ovest della più grande tempesta. Proprio come la Grande Macchia Rossa, quella “Junior” è appena visibile nella lunghezza d’onda dell’infrarosso, scomparendo nella fascia più ampia di nuvole più fredde.
A differenza delle macchie rosse, nell’immagine infrarossa è visibile un vortice ciclonico che si estende da est a ovest: questa serie di vortici lunga quasi 72mila km, appare come una striscia luminosa nell’emisfero settentrionale del pianeta.