Lunedì 7 giugno, alle 19:35 ora italiana, la navicella spaziale Juno della NASA arriverà a 1.038 km dalla superficie della più grande luna di Giove, Ganimede. Il sorvolo sarà il più vicino mai realizzato da un veicolo spaziale verso il più grande satellite naturale del Sistema Solare da quando il veicolo spaziale Galileo della NASA ha effettuato il suo penultimo avvicinamento ravvicinato il 20 maggio 2000. Insieme a immagini sorprendenti, il sorvolo del veicolo spaziale a energia solare fornirà dettagli su composizione, ionosfera, magnetosfera e guscio di ghiaccio della luna. Le misurazioni di Juno dell’ambiente di radiazione vicino alla luna andranno anche a beneficio delle future missioni nel sistema gioviano.
Ganimede è più grande del pianeta Mercurio ed è l’unica luna del Sistema Solare con una propria magnetosfera, una regione a forma di bolla composta da particelle cariche che circonda il corpo celeste.
“Juno trasporta una suite di strumenti sensibili in grado di osservare Ganimede in modi mai prima d’ora possibili“, ha affermato il Principal Investigator di Juno, Scott Bolton del Southwest Research Institute di San Antonio. “Volando così vicino, porteremo l’esplorazione di Ganimede nel 21° secolo, sia integrando le missioni future con i nostri sensori eccezionali, sia aiutando la preparazione per la prossima generazione di missioni verso il sistema di Giove – le missioni Europa Clipper della NASA e JUpiter ICy moons Explorer dell’ESA”.
Gli strumenti scientifici di Juno inizieranno a raccogliere dati circa tre ore prima del flyby più ravvicinato della navicella. Insieme agli strumenti Ultraviolet Spectrograph (UVS) e Jovian Infrared Auroral Mapper (JIRAM), il Microwave Radiometer (MWR) di Juno scruterà la crosta di ghiaccio d’acqua di Ganimede, ottenendo dati sulla sua composizione e temperatura.
“Il guscio di ghiaccio di Ganimede ha alcune regioni chiare e scure, il che suggerisce che alcune aree potrebbero essere ghiaccio puro mentre altre aree contengono ghiaccio sporco,” ha spiegato Bolton. “MWR fornirà la prima indagine approfondita su come la composizione e la struttura del ghiaccio varia con la profondità, portando a una migliore comprensione di come si forma il guscio di ghiaccio e dei processi in corso che riaffiorano nel ghiaccio nel tempo“. I risultati completeranno quelli della prossima missione JUICE dell’ESA, che osserverà il ghiaccio utilizzando radar a diverse lunghezze d’onda, quando diventerà la prima navicella spaziale ad orbitare attorno a una luna diversa dalla Luna terrestre nel 2032.
I segnali delle lunghezze d’onda radio in banda X e banda Ka di Juno verranno utilizzati per eseguire un esperimento di occultazione radio per sondare la tenue ionosfera della luna (lo strato esterno di un’atmosfera in cui i gas sono eccitati dalla radiazione solare per formare ioni, che hanno una carica elettrica). “Mentre Juno passerà dietro Ganimede, i segnali radio attraverseranno la ionosfera di Ganimede, causando piccoli cambiamenti nella frequenza che dovrebbero essere captati da due antenne nel complesso di Canberra della Deep Space Network in Australia,” ha affermato Dustin Buccino, ingegnere della missione presso il JPL. “Se possiamo misurare questo cambiamento, potremmo essere in grado di comprendere la connessione tra la ionosfera di Ganimede, il suo campo magnetico intrinseco e la magnetosfera di Giove“.