Energia, von der Leyen: “Europa può fare a meno del gas russo”

Energia, l'intervento del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sulla crisi Russia Ucraina
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L’Ue è pronta a fare a meno del gas russo, se sarà necessario, in caso di ulteriori aggressioni all’Ucraina da parte della Russia. Lo ha affermato oggi a Strasburgo il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Von der Leyen ha dato anche alcuni ulteriori dettagli sulle sanzioni a cui l’Ue si sta preparando contro la Russia, nel caso in cui non si riuscisse a risolvere la crisi per via diplomatica, come comunque sperano gli europei e la Nato. “In caso di aggressione russa, la reazione dell’Europa sarà rapida e decisa. Non stiamo parlando solo di congelamento di beni e divieto di viaggio per i cittadini russi. L’interesse strategico della Russia è diversificare la sua economia e colmare le sue attuali lacune. Ma per questo – ha spiegato von der Leyen i russi hanno bisogno di tecnologie in cui noi abbiamo una leadership globale. Componenti high-tech per i quali la Russia dipende quasi interamente da noi. Le nostre sanzioni possono mordere molto duramente e il Cremlino lo sa bene“. “Siamo anche pronti – ha avvertito ancora la presidente della Commissione – nel caso in cui la leadership russa decidesse di trasformare in un’arma la questione energetica. In un momento di forte domanda, Gazprom sta limitando le sue forniture di gas all’Europa. Lo stoccaggio di gas è al suo livello minimo da 10 anni, e non vengono effettuate vendite sul mercato spot. Questo comportamento ha già danneggiato la credibilità della Russia come fornitore di energia affidabile“. “Attualmente – ha riferito von der Leyensiamo in trattative con un certo numero di paesi che sono pronti ad aumentare le loro esportazioni di gas naturale liquefatto verso l’Ue. Ciò ha portato a gennaio a forniture record: più di 120 navi hanno consegnato 10 miliardi di metri cubi di Gnl. Inoltre, dall’annessione della Crimea, abbiamo aumentato il numero di terminali per il Gnl. Abbiamo rafforzato la nostra rete paneuropea di gasdotti e di interconnessione elettrica. E l’aspetto positivo – ha precisato – è che questi investimenti nelle infrastrutture saranno in futuro la spina dorsale della fornitura di idrogeno verde” per i paesi dell’Ue. “Nelle ultime settimane – ha rilevato la presidente della Commissione – abbiamo esaminato tutti i possibili scenari crisi nel caso in cui la Russia decidesse di interrompere parzialmente o completamente le forniture di gas all’Ue. E posso dire – ha assicurato – che i nostri modelli mostrano che ora siamo piuttosto al sicuro in questo inverno. Inoltre, abbiamo anche sviluppato con gli Stati membri una nuova serie di misure di emergenza, che potremmo attivare in caso di interruzioni complete“. “Ma una delle lezioni che possiamo già trarre da questa crisi – ha osservato von der Leyenè che dobbiamo diversificare le nostre fonti energetiche, sbarazzarci della dipendenza dal gas russo e investire pesantemente nelle fonti di energia rinnovabile“, che “sono pulite, autoctone e positive per il Pianeta e per la nostra indipendenza“. “Questa – ha ricordato la presidente della Commissione – è una crisi che è stata creata da Mosca. Non abbiamo scelto noi il confronto, ma ci siamo preparati. Ora – ha sottolineato – abbiamo due distinte possibilità di futuro davanti a noi. In una, il Cremlino decide di fare la guerra all’Ucraina, con enormi costi umani, qualcosa che pensavamo fosse rimasto confinato alle tragedie del ventesimo secolo. Le nostre relazioni con Mosca sarebbero gravemente danneggiate: avrebbero inizio dure sanzioni, con terribili conseguenze sull’economia russa e sulla sua prospettiva di modernizzazione“. “Ma – ha continuato von der Leyenun altro futuro è possibile: un futuro in cui Russia ed Europa cooperano sui loro interessi comuni, in cui i paesi liberi lavorano insieme in pace. Un futuro di prosperità, costruito sul rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall’architettura della sicurezza europea sin dall’Atto finale di Helsinki. Questa è la mia aspirazione. E sono sicura che anche il popolo russo condivida questa aspirazione“. “Ora spetta al Cremlino decidere. Qualunque sia il percorso che deciderà di intraprendere, noi resteremo fermi sulle nostre posizioni. L’Europa – ha concluso la presidente della Commissione – sarà unita, dalla parte dell’Ucraina, dalla parte della pace, dalla parte dei cittadini europei“.

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