Record assoluto di contagi giornalieri oggi in Corea del Sud (51 milioni di abitanti), dove i nuovi casi positivi sono stati 342.427: mai così tanti dall’inizio della pandemia. La Corea del Sud sale al 19° posto nella drammatica classifica dei Paesi con il più alto numero di casi, ma con ogni probabilità già alla fine di questa settimana sarà nella top-15 mondiale e la prossima potrebbe addirittura entrare nella top-10, superando la Spagna e avvicinandosi all’Italia. Il dipartimento della salute della Corea del Sud ha spiegato che più del 90% dei nuovi casi positivi sono vaccinati “con due o tre dosi“. La Corea del Sud è il Paese con più vaccinati al mondo: ha ricevuto il vaccino l’87% dell’intera popolazione nazionale, e la terza dose il 62% dell’intera popolazione nazionale.
Intanto, però, oggi in Corea del Sud si vota regolarmente per le elezioni presidenziali che vedono una sfida serratissima tra Lee Jae-myung del Partito Democratico, e il candidato conservatore Yoon Seok-yul, del People Power Party, il maggiore schieramento di opposizione. L’affluenza alle urne è stata elevatissima, vicina all’80% degli aventi diritto, e in base ai primi exit-pool sarebbe in lieve vantaggio il candidato conservatore. Se il risultato dovesse trovare conferma nello spoglio delle schede, la Corea del Sud ripasserebbe sotto un’amministrazione conservatrice dopo i 5 anni del democratico Moon Jae-in- La Commissione elettorale nazionale della Corea del Sud ha dato una lezione di democrazia a tutto il mondo: i pazienti affetti da Covid-19 e gli individui in quarantena sono infatti stati autorizzati a depositare direttamente le schede nelle urne elettorali, in occasione delle elezioni presidenziali in corso oggi in quel Paese. La Commissione ha rivisto la decisione iniziale di raccogliere i voti dei soggetti positivi al Covid e in quarantena in urne provvisorie, che aveva suscitato polemiche relative al presunto rischio di brogli elettorali. Il voto è consentito ai soggetti positivi e a rischio dopo l’orario regolare di chiusura dei seggi, così da minimizzare i rischi di trasmissione del virus a soggetti sani. I malati e i soggetti in isolamento porranno direttamente le loro schede all’interno delle urne. Una grande lezione di democrazia e di buon senso, rispetto alla schizofrenia di altri Paesi e in primis dell’Italia che dapprima ha rinviato più volte le elezioni per la pandemia, e di recente ha considerato percorsi alternativi persino per i (pochissimi) deputati positivi che dovevano eleggere il Presidente della Repubblica, come se fossero degli appestati.