Lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine afferma che i russi sono riusciti a tagliare fuori l’Ucraina dall’accesso al Mare d’Azov, spiegando che si tratta di una conseguenza dell’assedio russo alla città di Mariupol. “Gli occupanti sono parzialmente riusciti nell’area operativa di Donetsk, privando temporaneamente l’Ucraina dell’accesso al Mare d’Azov”, si legge in un comunicato, riferisce la BBC online. Tuttavia, lo Stato Maggiore afferma che Mosca è ancora ostacolata in tutti i suoi principali obiettivi di guerra.
“Il nemico sta cercando di compensare per i fallimenti avanzando le truppe durante le operazioni di terra con l’uso di armi ad alta precisione e bombardamenti indiscriminati”, ha affermato lo Stato Maggiore delle forze armate.
Ieri, venerdì 18 marzo, la Russia ha detto che le sue forze stavano “stringendo il cappio” intorno a Mariupol, dove si stima che l’80% delle case della città siano state danneggiate e circa 1.000 persone potrebbero essere ancora intrappolate in rifugi antiaerei improvvisati sotto un teatro distrutto.
Mariupol, con la sua posizione strategica sulla costa del Mar d’Azov, è stata un obiettivo dall’inizio della guerra il 24 febbraio, quando il Presidente russo Vladimir Putin ha lanciato quella che ha definito una “operazione militare speciale”. La città si trova sulla rotta tra la penisola della Crimea annessa alla Russia a ovest e la regione di Donetsk a est, che è parzialmente controllata dai separatisti filo-russi. La Russia aveva affermato già l’1 marzo che le sue forze avevano tagliato l’esercito ucraino fuori dal Mar d’Azov.