Chi è Orazio Schillaci, il nuovo Ministro della Salute

Rettore dell'Università di Roma "Tor Vergata". Insegna Medicina nucleare, impegno anche nel Consiglio Superiore
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Si è concluso nel Salone delle Feste del Quirinale il giuramento del nuovo governo, che quindi entra ufficialmente in carica.

Orazio Schillaci è il nome “tecnico” scelto da Giorgia Meloni per il Ministero della Salute, dopo i tre anni di Speranza segnati dall’epidemia Covid.

Ha conseguito nel 1990 la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza, dove nel 1994 si è specializzato in Medicina Nucleare. E’ da novembre 2019 Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Cinquantaseienne, romano, è stato dal 2013 preside della Facoltà di Medicine e Chirurgia, e dal 2007 è Professore Ordinario di Medicina Nucleare sia nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia che nel corso di laurea in TRM (Tecniche di radiologia medica). Dal 2001 è direttore della UOC di Medicina Nucleare del Policlinico Tor Vergata. E’ anche presidente dell’Associazione Italiana Medici di Medicina Nucleare.

E’ stato membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, nominato dal Ministro uscente, Roberto Speranza.

E’ stato componente di Commissioni Sanitarie per la Regione Lazio e per il Ministero della Salute, oltre che responsabile di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, ammessi al finanziamento sulla base di bandi competitivi, tra i quali Horizon 2020 della Unione Europea. Il rettore di Tor Vergata fa parte dell’Editorial Board delle 2 riviste internazionali più prestigiose nel settore della Medicina Nucleare, l’European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging e il Journal of Nuclear Medicine. E’ stato revisore per numerose riviste internazionali e autore di 354 pubblicazioni edite a stampa.

La pediatria di famiglia italiana plaude alla nomina del prof. Orazio Schillaci a Ministro della Salute. “La sua esperienza e professionalità saranno fondamentali per la guida di un dicastero così importante”: lo sostiene il dott. Antonio D’Avino, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). “A nostro avviso bisogna continuare a garantire l’universalità del sistema sanitario nazionale e potenziare le cure primarie e territoriali – sottolinea il dott. D’Avino -. E’ questa una delle lezioni che la terribile pandemia ci ha insegnato negli ultimi anni. La figura del pediatria di libera scelta è stata fondamentale nel garantire l’assistenza a milioni di bambini e adolescenti. Proseguiremo a collaborare con il Ministero della Salute e le altre istituzioni sanitarie, locali e nazionali, per tutelare e potenziare la pediatria di famiglia, una peculiarità che contraddistingue il nostro sistema sanitario da quello di altri Paesi Europei”.

Il professor Giorgio Sesti, a nome di tutta la Società Italiana di Medicina Interna, della quale è presidente, si è congratulato con il professor Orazio Schillaci per la sua nomina a Ministro della Salute: “Siamo felici che questo importante dicastero sia guidato da un tecnico di alto profilo, come il professor Schillaci, rettore dell’Università di Tor Vergata dal 2019, presidente dell’Associazione Italiana Medici di Medicina Nucleare e già componente del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, nominato dal ministro uscente Roberto Speranza, che la SIMI desidera ringraziare per il lavoro svolto durante questi anni di pandemia di Covid-19”.

Auguriamo buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, Orazio Schillaci. I pazienti oncologici rappresentano un vero e proprio esercito di persone, sono circa 3 milioni e 600 mila in Italia. Il sistema sanitario deve saper rispondere ai nuovi bisogni di questi cittadini. Serve una strategia unitaria per combattere il cancro. Il Prof. Schillaci è un medico nucleare e conosce bene i problemi dell’oncologia. Chiediamo al nuovo Ministro della Salute di inserire in agenda, tra i primi obiettivi da realizzare, un reale potenziamento dell’oncologia, con un’attenzione a 360 gradi, dalla prevenzione all’assistenza domiciliare, alle terapie, alla riabilitazione, all’accompagnamento di fine vita, fino alla ricerca clinica, in grado così di incidere a 360 gradi sull’impatto di questa patologia nel nostro Paese”. È questo il commento di Saverio Cinieri, Presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), alla presentazione del nuovo Governo da parte del Presidente del Consiglio incaricato, Giorgia Meloni. “I tumori – afferma Saverio Cinieri – stanno diventando sempre più malattie croniche grazie ad armi efficaci come l’immunoncologia e le terapie mirate, che si aggiungono a chirurgia, chemioterapia, ormonoterapia e radioterapia. Però devono essere abbreviati i tempi di accesso alle nuove terapie, oggi troppo lunghi. Senza dimenticare la prevenzione, visto che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati agendo su fattori di rischio prevenibili, in particolare sugli stili di vita. Serve un vero e proprio ‘piano di recupero’ dell’oncologia, per colmare i ritardi nell’assistenza ai pazienti oncologici accumulati durante la pandemia che parta dagli stili di vita sani: no al fumo, dieta corretta e attività fisica costante. Inoltre, a causa della pandemia, gli screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto hanno registrato una netta riduzione. Siamo pronti a collaborare con il nuovo Ministro della Salute per definire questo progetto”.

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