Accadde oggi: il 13 Dicembre 1250 moriva Federico II, uno dei personaggi più affascinanti della storia europea

Lo “stupor mundi”, come Federico venne definito, stupisce i suoi contemporanei, è amato e adorato, ma alle tante opinioni positive fanno da contraltare altrettante negative
MeteoWeb

Federico di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero, è da sempre considerato uno dei personaggi più affascinanti della storia europea. L’uomo più eccezionale del suo tempo, per interessi, cultura e capacità di vedere un mondo nuovo.

Lo “stupor mundi”, come Federico venne definito, stupisce i suoi contemporanei, è amato e adorato, ma alle tante opinioni positive fanno da contraltare altrettante negative. Per i detrattori Federico II è addirittura l’Anticristo. Una contraddizione che sembra la cifra della sua esistenza, quella di uomo capace di tutto e del contrario di tutto: di organizzare una crociata e di essere scomunicato; di cacciare i musulmani dalla Sicilia e di fondare una città islamica in Puglia. Il giudizio su di lui continua a dividere anche gli storici contemporanei, che oscillano tra visioni superomistiche e interpretazioni che cercano di ricondurre la sua immagine a un’improbabile normalità.

Federico II, artefice della prosperità del Sud Italia

Imperatore di Germania e re di Sicilia, Federico II fece del Mezzogiorno d’Italia, dove fondò l’università di Napoli, e della corte di Palermo, presso cui fiorì la scuola poetica siciliana, una culla di civiltà e tolleranza, al cui interno convissero la cultura latina, cristiana ed araba. Era un membro della nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen e fu l’ultimo sovrano di questa dinastia a regnare in Sicilia. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla, fondatori del Regno di Sicilia. Appellati con diversi nomi come ‘stupor mundi’ (“meraviglia del mondo”) o ‘puer Apuliae’ (“fanciullo di Puglia”), Federico II aveva il dono di una personalità poliedrica e affascinante che già all’epoca riuscì a catalizzare su di essa l’attenzione degli storici e del popolo, dando anche vita ad una lunga serie di miti e leggende popolari, positive e negative.

Dopo la sua morte, avvenuta a Castello di Fiorentino il 13 dicembre 1250, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV scrisse: “Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l’asilo della pace”, ad ennesima dimostrazione del grande carisma di Federico.

Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale, il cui obiettivo primario era quello di unificare le terre e i popoli, e per questo era fortemente contrastata dalla Chiesa. Federico II subì ben due scomuniche da Papa Gregorio IX, che arrivò arrivò a definirlo ‘l’anticristo’. Federico fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi: la sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell’Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con un’amministrazione efficiente. L’imperatore parlava regolarmente sei lingue (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo) e promosse lo sviluppo letterario grazie alla poesia della Scuola siciliana, che influenzò non poca la letteratura dei secoli successi e la formazione stessa della lingua italiana. La sua corte reale siciliana a Palermo, dal 1220 circa sino alla sua morte, vide uno dei primi utilizzi letterari di una lingua romanza (dopo l’esperienza provenzale), ovvero il siciliano.

Condividi