Le foreste disboscate nel Borneo possono essere ecosistemi molto diversi e funzionali, nonostante a volte siano classificate come sistemi degradati, suggerisce uno studio su Nature. Sebbene la protezione delle foreste incontaminate e relativamente indisturbate sia fondamentale, questo studio dimostra il valore di preservare anche gli ecosistemi che sono spesso etichettati come degradati e vengono quindi convertiti per l’agricoltura.
Le foreste del Borneo
Le foreste selettivamente disboscate e altri tipi di foreste strutturalmente alterate, stanno diventando la copertura vegetale prevalente in molte regioni tropicali. Le foreste tropicali disboscate nel Borneo sarebbero considerate ecosistemi degradati in base a misure tipiche degli stock di carbonio o della struttura forestale, e di conseguenza potrebbero essere convertite per scopi agricoli come le piantagioni di palma da olio. Al contrario, le foreste più “incontaminate”, le cosiddette foreste secolari, hanno la priorità per la protezione. Mentre le foreste secolari hanno un valore in termini di scorte di carbonio e biodiversità, gli ecosistemi disboscati contengono ancora complesse reti alimentari energetiche.
Lo studio
Secondo lo studio i ricercatori stimano una produttività primaria della vegetazione nelle foreste secolari, nelle foreste disboscate e nelle piantagioni di palma da olio. Sono state esaminate anche le specie di mammiferi e uccelli di questi paesaggi per calcolare i percorsi energetici del cibo: come l’energia fotosintetica scende a cascata dalla luce solare per essere distribuita tra gli organismi. Gli autori hanno scoperto che rispetto al flusso di energia nelle foreste secolari, 2,5 volte più energia totale scorre attraverso questi percorsi nelle foreste disboscate. È probabile che la struttura forestale aperta nelle aree disboscate sia la ragione di questo flusso di energia amplificato, poiché rende la vegetazione più accessibile a livello del suolo e la disponibilità di luce favorisce piante a crescita rapida con minori difese chimiche e un contenuto di nutrienti più elevato, il che rende il cibo più appetibile per animali.
Questo ecosistema sembra anche mantenere in gran parte lo stesso livello di resilienza delle foreste secolari, poiché una vasta gamma di specie indica come un ecosistema risponderà alla perdita di singole specie. Nelle piantagioni di palma da olio, la proporzione di energia consumata da mammiferi e uccelli mostra un forte calo rispetto alle foreste disboscate, insieme a una maggiore vulnerabilità dell’ecosistema.
Necessario proteggere le foreste
Inoltre anche le foreste molto disboscate possono essere ecosistemi vibranti e diversificati con un’elevata funzione ecologica e la conversione di queste foreste disboscate in piantagioni di palma da olio provoca il collasso dei percorsi più energetici. I ricercatori sostengono che potrebbe essere necessario modificare il significato del termine “degrado” in questo contesto per proteggere le foreste che hanno ancora la capacità di mantenere ecosistemi funzionali.