Emergono ancora altri dettagli dell’inchiesta di Bergamo sul Covid. In un messaggio WhatsApp inviato il 22 febbraio 2020, poco prima delle 2 di notte, a una funzionaria ministeriale, Giuseppe Ruocco, ex segretario generale del Ministero della Salute, scriveva: “a mezzogiorno viene Conte a fare il punto; è molto molto preoccupato. Stasera non faceva altro che dire: ‘che guaio’“. Il dirigente raccontava alla donna quello che accadeva nei palazzi romani nelle ore successive alla scoperta di Paziente 1. In un messaggio del giorno dopo scriveva “qui si stanno demoralizzando tutti, e il Ministro ormai è nel pallone“.
Inchiesta Covid, Ruocco: “inglesi dicono che il virus circola da due mesi”
“Walter mi ha mandato stanotte uno studio degli inglesi che dicono che il virus circola dappertutto da almeno due mesi e che si infetterà il 60% della popolazione mondiale”. È il messaggio che il 25 febbraio 2020 Giuseppe Ruocco scriveva a una funzionaria ministeriale e che fa parte delle chat agli atti dell’inchiesta di Bergamo. Allo scenario tracciato da Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, la donna aveva commentato: “diciamo la verità, ssn da ammodernare. Bravi nella cura ma zero prevenzione e emergenza. E anche assistenza territoriale”.
Sulla tenuta del Sistema sanitario nazionale i due erano ritornati a parlare il 28 febbraio, con Ruocco che diceva “si sta già saturando il sistema, non si troveranno le apparecchiature“. E la funzionaria: “altro che ssn migliore del mondo… a parole“. La replica del dirigente “ma per cose normali, questa è un’onda anomala, uno tsunami”. Ruocco poi aveva aggiunto che “ora arrivano i magistrati” e che “ci saranno inchieste su tutto, decisioni, tempi, epidemia colposa etc”. “Devono arrestare prima i ministri e lo staff di altri 190 Paesi che hanno fatto meno di noi – sosteneva – e poi ne parliamo”.