Lancio di Vega C fallito per un ugello ucraino, il governo critica l’indagine

Un graduale deterioramento dell'ugello ucraino del motore Zefiro 40: è stata questa la causa del fallimento del volo del lanciatore Vega C di dicembre 2022
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Il governo ucraino afferma che gli investigatori europei hanno concluso “prematuramente” che un componente realizzato da un’azienda ucraina fosse responsabile del lancio fallito di Vega C lo scorso dicembre.

In una dichiarazione del 6 marzo, l’Agenzia spaziale statale dell’Ucraina ha contestato i risultati di un’indagine pubblicata dall’Agenzia Apaziale Europea 3 giorni prima, sostenendo che “getta un’ombra sulla reputazione dell’industria spaziale dell’Ucraina“.

L’indagine sul lancio fallito del 20 dicembre ha concluso che un componente chiamato inserto di gola nell’ugello del motore Zefiro-40 del secondo stadio del razzo si è eroso più del previsto. Ciò ha causato un calo di pressione e una perdita di spinta nel secondo stadio che ha condannato il lancio.

L’Agenzia spaziale ucraina ha affermato che “le conclusione presentate sono ancora premature e potrebbero essere necessarie ulteriori indagini per identificare eventuali fattori aggiuntivi che hanno portato al fallimento del lancio di Vega C“, aggiungendo inoltre che il componente fornito era del tutto conforme ai requisiti richiesti.

Durante la conferenza stampa sui risultati dell’indagine, tenutasi il 3 marzo scorso, i funzionari della Commissione hanno riconosciuto che il problema riguardava le modalità con cui i componenti sono stati testati. Il difetto non è emerso prima nei test a terra effettuati sul motore o nel lancio inaugurale di Vega C, avvenuto lo scorso luglio, perché in quelle circostanze i materiali forniti superavano i requisiti richiesti, mentre quelli utilizzati nel secondo lancio erano in linea con le specifiche.

La dichiarazione rilasciata dal governo ucraino ha sottolineato che “gli specialisti ucraini che hanno potuto partecipare alle indagini hanno fornito considerazioni e suggerimenti che oggettivamente non hanno trovato riscontro nelle conclusioni della Commissione d’inchiesta“. L’agenzia spaziale del Paese ha chiesto quindi all’ESA di svolgere ulteriori analisi.

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