In tremila ai funerali del runner, il padre: “Si doveva agire prima” | FOTO

In tremila ai funerali del runner, la rabbia del padre "Si doveva agire prima". Si cerca l'orsa JJ4, ma i tempi di cattura non sono prevedibili
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
  • runner morto funerali caldes
/
MeteoWeb

“Per noi le notti sono lunghissime, notti piene di ricordi, di nostalgia, notti di rabbia verso chi non ha agito prima. Ma non siamo gli unici a non poter dormire: chi ha la responsabilità di tutto questo non può dormire sonni tranquilli”. È l’urlo di dolore e collera di Carlo Papi, il padre del runner trentino di 26 anni ucciso da un orso nei boschi sopra l’abitato di Caldes, a segnare la cerimonia funebre per il giovane, una funzione a cui hanno preso parte circa tremila persone, arrivate nel piccolo abitato della valle di Sole da ogni parte del Trentino.

Intervenendo al termine della cerimonia, il padre del ragazzo ha letto un breve messaggio per chiedere giustizia e per lanciare un appello affinché una tragedia simile non si ripeta. “Se qualcuno ha fatto degli errori faccia mea culpa, riporti le cose a come dovevano essere” ha aggiunto rivolgendosi poi direttamente al figlio che non c’è più: “Andrea aiutaci a trovare dentro di noi il perdono, verso coloro che non riescono a chiedere umilmente scusa del loro operato e per le cattiverie inaccettabili in questo momento. Questo perdono è troppo grande per noi”. Un intervento straziante, interrotto più volte da lunghi applausi.

Il dolore della comunità per la morte di Andrea

Anche la fidanzata Alessia Gregori ha preso la parola al termine della funzione per ricordare l’amore di Andrea Papi per le montagne e per l’attività all’aria aperta. “La natura – ha raccontato, con la voce rotta dal pianto – farà sempre parte della mia vita e ogni meta raggiunta avvicinerà sempre il mio cuore al tuo. Ora sei davvero uno spirito libero, corri più lontano che puoi ma non abbandonarmi mai”. Il dolore dell’intera comunità, invece, è stato espresso dal parroco del paese, don Renato Pellegrini. “Sono giorni di sofferenza, paura e anche di rabbia – ha spiegato il sacerdote – ma sono convinto che questa comunità saprà trovare la speranza: Andrea rimarrà con noi; lo porteremo nei nostri cuori”. Le esequie, a cui hanno preso parte tutti i sindaci della valle, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti e buona parte della Giunta provinciale e delle istituzioni locali, si sono concluse con un lungo corte funebre. Il feretro, portato a braccia dagli amici più stretti del ragazzo, è stato inumato nel cimitero del paese.

La ricerca dell’orsa

In mattinata la Procura della Repubblica di Trento ha reso noti gli esiti delle analisi di laboratorio effettuate sui campioni organici raccolti, che hanno permesso di individuare l’orso responsabile dell’uccisione. Si tratta di un’esemplare femmina, nota con la sigla Jj4, che già nel 2020 si è resa protagonista di un’aggressione ai danni di due escursionisti sul monte Peller. Una squadra di operatori del Corpo forestale del Trentino sta cercando di individuare l’animale per iniziare le operazioni di cattura.

L’orsa è stata dotata in passato di radicollare, ma le batterie si sono scaricate. “I tempi di cattura non sono prevedibili”, ha specificato il maresciallo maggiore dei forestali, Paolo Zanghellini, assicurando che si cercherà di portare a termine l’operazione nel più breve tempo possibile. Intanto, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine di un convegno del Wwf, ha evidenziato come sarà un tavolo tecnico con la Provincia di Trento, l’Ispra e il Ministero a chiarire eventuali carenze sulla gestione degli orsi in Trentino.

Condividi