5 Agosto, è il giorno della Neve a Roma per la leggenda dell’Esquilino: il Miracolo della Madonna del 352 d.c.

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Neve a Roma – Stasera alle ore 21 a piazza dell’Esquilino a Roma si rivive il miracolo della neve. E’ la 33ª edizione dello spettacolo di rievocazione ideato nel 1983 dall’architetto Cesare Esposito in ricordo di una tradizione devozionale molto cara ai romani. Per questo, ogni anno il 5 agosto, davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore ‘scende la temperatura’, i fondali della piazza diventano un grande teatro a cielo aperto e sulla piazza si assiste ad una grande nevicata artificiale sulla note del ‘Messiah di Handel.

La leggenda dell’Esquilino

La Madonna, secondo la leggenda, aveva chiesto una casa tutta per sé in uno dei sette colli di Roma lì dove avrebbe nevicato e i romani realizzarono il suo desiderio, cioè la basilica di Santa Maria Maggiore, la più grande tra le oltre 100 chiese Romane dedicate alla Vergine e la quarta delle basiliche patriarcali di Roma. Il papa Liberio tracciò con la veste bianca sul colle innevato il suo perimetro.
Il “miracolo della Madonna della neve a Roma” è conosciuto in tutto il mondo e dai romani è considerato l’evento più rappresentativo delle tradizioni capitoline.

E stasera, a Roma, nevicherà di nuovo. Certo, in modo artificiale, ma grazie alla collaborazione tra il Vaticano e l’amministrazione comunale, si ripeterà un evento che da anni tende a conservare questa tradizione sentitissima.
Alle 21:00 nella piazza della basilica di Santa Maria Maggiore nevicherà grazie a dei cannoni spara neve artificiali. Un lembo del “cielo liberiano” antico di Roma riproporrà con la luce e raggi laser la rievocazione del prodigio sulla chiesa e sulle architetture circostanti, come in uno scenario cosmico e si illuminerà con archi riflessi di luce. Il teatro sarà la piazza con fondali storici, le statue si animeranno con lo stupore e la meraviglia verso l’assoluto.

L’architettura della facciata barocca di Ferdinando Fuga sarà scomposta in un gioco di luci ed ombre accompagnata dalle musiche del messia di Haendel; gli effetti speciali simuleranno il prodigio del 352 d.c. nel cielo dell’Esquilino, irradieranno lo spazio e stabiliranno il legame tra passato e presente. Apparizioni celesti uniranno la speranza, la memoria, la rievocazione. Dai terrazzamenti dello spazio storico le macchine fabbrica-neve unite in una grande nevicata sorreggeranno la volta del cielo luogo dell’apparizione della Vergine per abbracciare gli umili. Gli spettatori di quest’evento saranno immersi nella contemplazione, nella pace e nell’amore. L’artista, come nel Rinascimento – da alcuni anni l’evento è affidato all’architetto Cesare Esposito -, deve scendere in piazza e tramutare il racconto in un sogno per conquistare l’enfasi del prodigio e dell’arte.

Torna la Neve a Roma, stavolta non per il meteo ma sempre mel segno delle tradizioni e delle leggende cristiane e Romane che, a prescindere da idee politiche e religiose, sono simboli d’identità per tutte le popolazioni di origine latina.

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