Alluvione in Emilia Romagna, altri mille evacuati. I fiumi Parma, Enza e Secchia superano i massimi storici, oltre 2.100 sfollati in fuga dalle inondazioni [LIVE]

  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • LaPresse/Elisa Contini
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Colorno
  • Colorno
  • La piena del fiume Enza
  • La piena del fiume Secchia
  • Il fiume Enza a Lentigione
  • Colorno
  • Colorno
  • Colorno
  • Colorno
  • Colorno
  • Colorno
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
  • Lentigione
/
MeteoWeb

Alluvione Emilia Romagna – E’ sempre più grave il bilancio del maltempo che ha colpito nelle scorse ore l’Italia settentrionale, provocando stamattina l’esondazione di molti corsi d’acqua in pianura Padana. “In questo momento sono in corso le operazioni dei vigili del fuoco con elicotteri e mezzi anfibi per il recupero delle persone che sono nelle loro abitazioni, cercando per quanto possibile di effettuare il recupero prima delle ore notturne. Le persone recuperate dagli elicotteri sono state 70 e sono in un centro di accoglienza comune di Poviglio“. Così Maurizio Mainetti, capo del dipartimento della Protezione civile in Emilia Romagna intervistato da Raffaella Calandra a Radio 24 sulle esondazioni dovute all’ondata di maltempo, e aggiunge: “E’ in corso uno sgombero preventivo di circa altre 1000 persone di un’altra frazione che è Santa Croce di Boretto, complessivamente possiamo dire che abbiamo circa 2100 persone coinvolte dagli sgomberi“. Mainetti continua spiegando la situazione oltre il comune di Brescello: “Su Parma e quindi sul comune di Colorno in particolare va lentamente migliorando, c’è una situazione sulla quale c’è l’allarme e che è il fiume Secchia, siamo in provincia di Modena, i comuni sono sostanzialmente tutti in allarme da questa mattina, si stanno rialzando gli argini con sacchetti, e c’è una frazione per cui cautelativamente era stata data indicazione di sgombero. Probabilmente ci saranno altri sgomberi, sono valutazioni che stanno facendo di ora in ora“. Secondo lei è una situazione da richiesta di Stato d’emergenza? Chiede Raffaella Calandra a Mainetti, che risponde: “In linea tecnica direi di sì perché i danni sono significativi” e aggiunge: “Allerta nell’area resta fino alla fine della giornata di domani“.

Prosegue, a Lentigione, l’evacuazione delle persone rimaste in casa dopo l’esondazione dell’Enza. La protezione civile ha allestito, nei paesi vicini, due centri di accoglienza per accogliere quelli che non troveranno una soluzione alternativa per la notte. Circa 240 persone saranno accolte nel centro del volontariato e nella palestra Kaleidos di Poviglio, altri 200 saranno invece ospitate nella palestra di via Sant’Andrea a Castelnovo Sotto.

Passato il peggio nel Parmense e nel Reggiano, dove restano comunque gravi i disagi, soprattutto per l’esondazione del fiume Enza, osservato speciale e’ adesso il fiume Secchia, nel Modenese. In previsione del passaggio del colmo di piena, il sindaco di Soliera Roberto Solomita ha disposto, a scopo precauzionale, l’evacuazione dei residenti in prossimita’ dell’argine. Il fiume Secchia ha raggiunto il colmo alle ore 12 a Ponte Alto la piena di 10,55 metri superando il massimo di 10,28 del dicembre 2009; il colmo e’ previsto nel pomeriggio a Ponte Bacchello, nel modenese. Passate senza conseguenze, invece, le piene nel piacentino e del fiume Reno nel bolognese, che resta comunque sotto osservazione. Passato anche il colmo di piena stamattina a Sorbolo (Pr) con un livello di 12,44 metri, superiore al massimo storico raggiunto nel febbraio 2016 (11,63 metri).

Il sindaco di Boretto, comune del Reggiano vicino alla zona interessata dall’esondazione del fiume Enza, invita la popolazione della zona della frazione di Santa Croce, che si trova nei pressi dello sbocco dell’Enza nel Po, a lasciare le proprie abitazioni essendo l’area a rischio. Il primo cittadino Massimo Gazza ha informato che un’area di accoglienza e’ stata allestita in via Jicin a Novellara. Aperto anche il Centro Operativo di Protezione Civile nel Comune di Boretto.

Stanotte nel Modenese rimarranno chiusi a scopo precauzionale ponte Alto a Modena, il ponte dell’Uccellino e ponte Motta a Cavezzo, sulla strada provinciale 468, così come ponte vecchio di Navicello. Anche il ponte sul Secchia tra la tangenziale di Modena (uscite 11 e 12) e la sp 413 nazionale per Carpi rimane chiuso per ora, ma sarà il Centro unificato di protezione civile a decidere l’eventuale riapertura nelle prossime ore. Per tutta la notte proseguirà anche l’attività di monitoraggio degli argini attuata dal sistema di Protezione civile che sta presidiando l’evolversi della situazione di criticità idraulica iniziata dalla giornata di ieri con la piena del Secchia che, transitata a ponte Alto nel primo pomeriggio di oggi, ha toccato livelli tra i più alti mai registrati. Alti anche i livelli del Panaro, ma senza particolari criticità. Nel corso della giornata i tecnici comunali, quelli della Protezione civile e di Aipo, con l’aiuto di unità dell’esercito, sono intervenuti su alcuni fontanazzi e per evitare tracimazioni degli argini in diverse zone del fiume, soprattutto nella zona di Ponte Alto. A partire dalla mattinata, a causa della chiusura dei ponti, della rotatoria di Lesignana San Pancrazio prima e poi della chiusura delle uscite 11 e 12 della tangenziale di Modena, in direzione Carpi, si sono verificati disagi nei collegamenti tra Modena e Carpi. Alcune difficoltà si sono registrate anche tra Modena, Bomporto e Bastiglia. Nel corso della mattinata di oggi, in vista della fase acuta di piena, i cittadini delle località di San Pancrazio, Lesignana, Villanova e Ganaceto sono stati invitati a salire ai piani alti (e a spostare i propri beni da terra). In zona San Matteo, stradello Alzaia, zona Tav, i cittadini sono stati invitati precauzionalmente ad allontanarsi. Anche alcune aziende dell’area hanno deciso di sospendere l’attività nel primo pomeriggio. Le scuole non sono state chiuse e le attività didattiche si sono svolte normalmente. Domani, mercoledì 13 dicembre, gli istituti scolastici saranno regolarmente aperti. Per le persone che abitano nelle zone interessate i Servizi sociali hanno allertato l’assistenza domiciliare

Intanto prosegue il lavoro del personale di E-Distribuzione (la societa’ del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione) per il ripristino del servizio elettrico in alcuni Comuni delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e, da ieri sera, anche della provincia di Bologna, colpite dalle forti raffiche di vento e dalla neve ghiacciata che hanno provocato la caduta sulle linee elettriche di alberi ad alto fusto situati fuori dalla fascia di rispetto, causando disservizi elettrici e grandi difficolta’ nella viabilita’. Le squadre operative di E-Distribuzione stanno effettuando il ripristino del servizio elettrico e l’istallazione dei gruppi elettrogeni (circa 100) laddove e’ stato possibile raggiungere i luoghi dei guasti. In Abruzzo si segnala il cedimento a L’Aquila nella centralissima via Paganica, dei puntellamenti di un palazzo che era stato seriamente danneggiato dal terremoto, e la struttura, o meglio cio’ che ne restava, e’ andata definitivamente giu’. Durante la notte la citta’ e’ stata interessata da forti raffiche di vento che hanno scoperchiato i tetti di edifici che sono in fase di ristrutturazione post sisma ed anche di alcuni moduli abitativi provvisori. In Umbria, decine e decine di interventi dei vigili del fuoco tra ieri e questa mattina. La situazione Maltempo, nel complesso, pero’, e’ sotto controllo e la fase piu’ acuta sembra essere superata. Secondo le previsioni meteo della Protezione Civile, ci saranno ancora precipitazioni diffuse e qualche temporale ma le forti raffiche di vento, causa della maggior parte dei danni registrati ieri, sono in attenuazione. Le temperature sono ancora miti, con massime molto al di sopra della media stagionale. I venti dai quadranti meridionali, oltre a portare il termometro su valori quasi primaverile al Sud e lungo le coste adriatiche, spingeranno fronti perturbati sulle regioni centrali tirreniche. Nei prossimi giorni Toscana, Lazio e Umbria saranno maggiormente colpite dalle piogge, che nel Lazio, sia oggi sia tra giovedi’ e venerdi’, risulteranno intense. La neve cadra’ in Appennino sopra i 1300/1500 metri, anche abbondante. Il tempo migliorera’ invece al Nord, dove sara’ asciutto anche se nuvoloso e talvolta nebbioso.

Complessivamente è come un bollettino di guerra il bilancio di 36 ore di furia meteorologica che ha investito l’intera Italia. La spallata del Maltempo arriva dopo un anno che e’ stato fra i piu’ secchi e caldi dell’ultimo secolo. Il Maltempo, piombato in pieno Ponte dell’Immacolata, per un verso ha registrato quasi il pienone nelle localita’ montane gia’ molto innevate e con gli impianti sciistici aperti e per un altro ha determinato criticita’ notevoli nella vita quotidiana, attivita’ scolastiche comprese. La situazione piu’ difficile in Emilia Romagna dove ha straripato l’Enza, affluente del Po, in localita’ Lentigione, nel Reggiano, una frazione del Comune di Brescello, con circa 1000 abitanti, sul lato destro del torrente, ed e’ stato necessario evacuare il paese. La piena del Parma e’ stata durante la notte in buona parte trattenuta nella cassa di espansione di Marano, dove sono state azionate le paratoie, ma la portata di notevoli dimensioni sta causando criticita’ a Colorno, dove il ponte storico e’ chiuso. Anche la piena del Taro ha causato alcuni allagamenti nell’area Cepim.

 Un bilancio “decisamente pesante”. Cosi’ la Provincia di Reggio Emilia definisce i danni provocati dall’ondata di maltempo di questi giorni, in primis l’esondazione dell’Enza, che ha reso necessaria l’evacuazione di un migliaio di persone a Lentigione, frazione di Brescello. In montagna, si legge invece in una nota, “sono le frane a preoccupare”, e nella Bassa “non e’ percorribile la Sp 62 nel tratto tra Lentigione e Brescello, completamente sommerso, mentre il ponte di Sorbolo, chiuso da ieri, potrebbe essere riaperto al traffico in serata”. Gia’ riaperto nel primo pomeriggio, invece, il sottopasso della Sp 51/85 a Rubiera. Ma la situazione piu’ delicata “e’ ovviamente quella di Lentigione, dove stiamo collaborando con Prefettura e Protezione civile nella gestione dell’evacuazione, in particolare per individuare le strutture di accoglienza”, spiega il presidente della Provincia, Giammaria Manghi. Nel dettaglio, afferma Manghi, “circa 240 persone saranno accolte nel centro del volontariato e nella palestra ‘Kaleidos’ di Poviglio, e altre 200 nella palestra di via Sant’Andrea a Castelnovo Sotto. L’obiettivo, conclude il presidente della Provincia, e’ “cercare di concludere l’evacuazione prima che faccia buio”. La situazione, scrive poi la Provincia, e’ “pesante anche in montagna, dove diverse frane hanno causato la chiusura della Sp 91, interrotta in localita’ Vaglie, i cui abitanti per gli spostamenti da e per Ligonchio devono usare la strada comunale per Cinquecerri e la Sp 18, e della Sp 15”, dove i movimenti franosi “sono tre, di cui quello piu’ problematico in localita’ Miscoso di Ramiseto, con la frazione isolata negli spostamenti verso valle, possibili solo risalendo verso il passo del Lagastrello, usando la viabilita’ del Parmense e la Sp 103 verso Ramiseto”.

Il Liguria e’ passata la paura dopo 36 ore di forte apprensione. Ora c’e’ il cessato allarme, la situazione meteorologica e idrologica e’ migliorata dopo che, a partire dalla serata di ieri, sono transitati importanti picchi di piena nell’Imperiese e successivamente livelli prossimi all’esondazione nella tarda sera sull’Entella e nelle prime ore del mattino sul Magra. Attualmente i livelli sono in lenta progressiva diminuzione e si assesteranno nelle prossime ore su un residuale deflusso di base. Nello Spezzino sta rientrando la piena del Magra, uscito dagli argini ieri sera: il fiume fa paura soprattutto a Bocca di Magra, nel territorio di Ameglia, dove le acque sono cresciute di 3,7 metri; ci sono stati allagamenti sulle strade, in alcuni cantieri nautici e nei giardini delle abitazioni, senza particolari danni. Nello Spezzino restano fuori casa complessivamente una trentina di famiglie. La zona che ha registrato maggior piovosita’ e’ stata Cabanne, nel Comune di Rezzoaglio (Genova) con 385 mm, quando la media annuale e’ di 1797 mm. Le onde di mareggiata hanno superato in alcuni punti anche gli otto metri. Le raffiche piu’ intense sono state ieri alle 16.30 al lago di Giacopiane, nel Comune di Borzonasca (Genova) con 165.6 km/h.

Maltempo, ancora criticità nell’alessandrino

“I disagi sono stati e sono ancora notevoli. Il pesante strato di ghiaccio ha provocato cadute di alberi compromettendo la viabilita’ di diversi tratti stradali provinciali. Localmente danneggiate, inoltre, le linee elettriche di mezza tensione e le cabine di derivazione creando notevole disagio alle comunita’ rimaste senza corrente”: e’ il quadro fornito dal Servizio Protezione Civile dell’ Alessandrino. “Squadre di volontari hanno cercato di mettere in sicurezza le zone a maggiore criticita’ – aggiungono gli operatori – Nel contempo i tecnici Enel sono intervenuti prontamente per ripristinare i servizi di fornitura elettrica”. Invito agli spostamenti solo se necessari verso le colline e il pre Appennino di Tortonese, Novese, Ovadese e Acquese. Problemi a raggiungere le frazioni Vegni, Daglio, Campassi, Berga, CadiCampassi, Boglianca e Croso di Carrega Ligure; Biagasco di Pozzolgroppo; Forotondo e Bruggi di Fabbrica Curone; Monterotondo di Gavi. Una ventina le strade ancora chiuse per caduta alberi o con limitazione di carreggiata o difficolta’ di transito. Resta aperta la sala operativa per affrontare le criticita’.

Maltempo, situazione critica anche in Slovenia

Il Maltempo che si e’ abbattuto sulla Slovenia ha lasciato oltre diecimila famiglie senza elettricita’, soprattutto a causa dei forti venti che si sono riversati su tutto il paese. Il primo ministro, Miro Cerar, ha cancellato la partecipazione al vertice sul clima a Parigi per recarsi in visita a Bohinj e Jezersko, a nord di Lubiana, zona dove interi villaggi sono rimasti isolati dal resto del paese a causa delMaltempo. “Il cambiamento climatico sta accadendo qui e ora, la Slovenia e’ stata colpita da forti piogge e vento”, ha dichiarato Cerar in una nota diramata dalla Presidenza del consiglio. Le operazioni di soccorso sono guidate dalla Protezione civile, che coordina gli sforzi dei servizi governativi, delle organizzazioni non governative, dei vigili del fuoco e dei volontari. Fra le zone piu’ colpite la Carniola e la Carinzia, dove molte strade sono chiuse, migliaia di famiglie sono rimaste senza elettricita’, e si temono inondazioni a causa delle nuove piogge previste in serata. Il vento si calmera’ al mattino e quasi si fermera’ di notte mercoledi’, ma a causa delle nuove piogge, inondazioni sono attese per la sera.

Ecco le pagine utili per seguire la situazione meteo in tempo reale:

Condividi