Clima ed energia, la rivoluzione green dell’Europa: per la prima volta le energie rinnovabili hanno superato il carbone, boom Italia [DATI]

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Un nuovo studio sullo stato della transizione energetica europea ad opera di Agora Energiewende e Sandbag – i principali think thank sulla politica energetica in Germania e nel Regno Unito – rende noto un risultato molto importante per il nostro continente. Nel 2017, nell’Unione europea l’energia eolica, l’energia solare e le biomasse hanno per la prima volta erogato più elettricità (30%) del carbone, inteso come combinazione del carbon fossile e della lignite.

Secondo tale rapporto, dal titolo “Agora Energiewende and Sandbag (2018): The European Power Sector in 2017. State of Affairs and Review of the Current Developments”, l’anno scorso la generazione di elettricità da fonti rinnovabili (eccetto l’energia idroelettrica) è cresciuta del 12%. La quota di elettricità derivata da energia eolica, solare e da biomassa nell’UE è più che raddoppiata rispetto al 2010, come evidenziano i grafici. L’insieme di questi dati dimostra gli enormi progressi compiuti dalle energie rinnovabili: fino a 5 anni fa la produzione di carbone era più del doppio rispetto a quella dell’energia eolica, solare e delle biomasse.

Germania e Regno Unito hanno contribuito al 56% della crescita delle energie rinnovabili negli ultimi 3 anni. In particolare, la produzione di energia eolica è aumentata del 19% nel 2017, grazie alle buone condizioni ventose e a grandi investimenti negli impianti eolici. È una buona notizia dal momento che il boom delle biomasse sembra essersi fermato e che l’energia solare è stata responsabile solo del 14% della crescita delle energie rinnovabili dal 2014 al 2017. Questo bilanciamento fa sì che ci sia stato solo uno 0.2% di aumento dell’elettricità prodotta dalle energie rinnovabili rispetto al 2016, che ha comunque permesso di superare l’energia prodotta dal carbone. Nonostante l’aumento dell’energia solare ed eolica, le emissioni di CO2 del settore elettrico europeo non sono diminuite nel 2017, rimanendo stabili a 1,019 milioni di tonnellate.

L’anno scorso l’Italia, insieme a Portogallo e Paesi Bassi, ha annunciato l’eliminazione del carbone entro il 2025, unendosi agli sforzi compiuti con lo stesso obiettivo da Francia e Regno Unito. Invece in Germania, il più grande consumatore europeo di carbone e lignite, il dibattito è ancora in corso e una decisione verrà presa solo nel 2019.

Poiché il 2017 è stato un anno molto secco, la produzione di energia idroelettrica è calata in tutta Europa. La stessa cosa non vale però per l’energia solare, che in Italia è aumentata di 3 Twh nel 2017 rispetto al 2016, con un contemporaneo calo dell’energia elettrica da carbon fossile di 3 Twh. Sempre per quanto riguarda il nostro Paese, nel 2017 l’energia eolica, solare e da biomasse hanno contribuito al 24% della produzione elettrica nazionale.

Nell’ambito della riforma sul clima e sull’energia in corso nell’UE, che mira a tagliare le emissioni di gas serra di almeno il 40% entro il 2030, Matthias Buck, direttore della politica energetica europea presso Agora Energiewende, e Dave Jones, analista europeo dell’energia e del carbone presso Sandbag, presenteranno i risultati principali del nuovo studio in una conferenza stampa.

Il consumo di elettricità in Europa è aumentato dello 0.7% nel 2017 (si tratta del terzo anno consecutivo di aumento). Questo significa che gli sforzi dell’Europa non sono sufficienti e sarà, dunque, necessario rafforzare ulteriormente le politiche europee in materia di efficienza. Per raggiungere l’obiettivo dell’energia rinnovabile del 2030, l’Europa dovrà fare di più, “soprattutto nell’Europa centrale e sud-orientale, ma anche in Spagna e Grecia, dove le condizioni climatiche favoriscono di più le energie rinnovabili”, dichiara Buck.

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