Vulcano Kilauea, almeno due fessure rimangono attive: sale il numero delle case distrutte [GALLERY]

  • eruzione vulcano kilauea hawaii
    Credit: USGS
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MeteoWeb

Sono passate ormai più di 8 lunghe settimane nell’incertezza più totale per le migliaia di evacuati della Grande Isola delle Hawaii e i flussi di lava del vulcano Kilauea da almeno due fessure non mostrano segni di rallentamento.

Gli scienziati dell’Osservatorio Vulcanologico delle Hawaii affermano che la fessura numero 8 e la numero 22 continuano a produrre in maniera costante flussi e fontane di lava, mentre il numero delle case distrutte continua a salire in maniera inesorabile. Dopo l’ultima verifica ufficiale, si riportano 671 case spazzate via dalla lava.

La fessura numero 8 continua ad essere la più attiva e la sua lava semina distruzione nell’entroterra e lungo la costa. L’ultimo aggiornamento degli esperti riporta che la fessura sta eruttando ancora lava nella suddivisione già annientata di Kapoho Beach Lots. Le fontane di lava continuano a far crescere il cono di frammenti di lava raffreddati intorno alla fessura, che ora ha quasi raggiunto i 55 metri di altezza. Sebbene continui a cambiare forma a seconda dei venti, questa struttura resterà, in ogni caso, una caratteristica permanente del paesaggio, come già successo in passato per altre eruzioni.

E anche se la fessura numero 22 sta mostrando la sua più intensa attività da quando sono cominciate le eruzioni, per gli esperti non rappresenta una grande preoccupazione. “È da monitorare. Come tutti sappiamo, le cose possono cambiare. Ma non ha l’energia e il volume di lava della fessura numero 8, che l’avrebbero resa una grande preoccupazione”, ha spiegato Rick Hazlett, ricercatore associato dell’Osservatorio Vulcanologico delle Hawaii.

Oltre ai flussi di lava, le esplosioni sulla cima del vulcano continuano ad essere un evento giornaliero per i residenti della Grande Isola, con molti eventi che superano l’equivalente di un terremoto di magnitudo 5. L’ultima esplosione registrata è stata l’equivalente di un terremoto di magnitudo 5.2 e si è verificata nel pomeriggio (ora locale) di sabato 30 giugno.

Insomma, il quadro generale alle Hawaii rimane lo stesso: l’eruzione è in corso con migliaia di residenti sfollati. Molti hanno perso per sempre le loro case, altri non possono ritornarvi a causa dei gas tossici o della lava che ha distrutto le vie d’accesso. Finora è stato difficile trovare soluzioni a questa emergenza abitativa: molti rimangono nei rifugi di emergenza, altri accampati nei parchi o in fattorie private. Le organizzazioni non profit e la comunità si sono unite per fornire soluzioni temporanee, come la costruzione di un villaggio di piccole casette.

Mentre gas vulcanici e cenere continuano ad influenzare la qualità dell’aria, è stata decisa l’installazione di 10 nuove stazioni di monitoraggio dell’aria per un investimento di oltre 1 milione di dollari. La speranza è quella di assicurare a soccorritori, residenti e turisti informazioni precise e aggiornate sui livelli di diossido di zolfo e particolato. Il Dipartimento di Sanità intende rendere disponibili i dati per i prossimi mesi e anni mentre l’isola si adegua ai cambiamenti geologici portati dall’attività vulcanica.

Mentre le emissioni di diossido di zolfo dalla cima del vulcano sembrano in calo, le emissioni vulcaniche nella zona di faglia orientale sono ancora molto alte e i geologi sostengono che non c’è una chiara fine in vista per l’attuale fase dell’eruzione.

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