Stromboli, un morto e un ferito alle isole Eolie: “esplosione del vulcano tra le più forti mai registrate”. Pioggia di fuoco, “sembrava di essere all’inferno” [FOTO e VIDEO]

Stromboli, l'esplosione di oggi pomeriggio è stata tra le più forti mai registrate: un morto e un ferito
  • Immagini della sequenza esplosiva parossistica riprese dalle telecamere di sorveglianza dell’INGV Osservatorio Etneo. a) trabocchi lavici dalle bocche attive della terrazza craterica; b) la prima delle due esplosioni maggiori della sequenza ripresa dalla telecamera termica di Pizzo sopra la Fossa; c) seconda esplosione maggiore della sequenza, a distanza di circa trenta secondi dalla prima; d) la prima esplosione maggiore, ripresa dalla telecamera termica di quota 400 m.s.l.m.
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MeteoWeb

Una persona è morta e un’altra è rimasta ferita nel corso della violenta eruzione dello Stromboli. Centinaia i turisti e i residenti in preda al panico oggi pomeriggio stanno cercando di abbandonare l’isola, sebbene le autorità e i soccorritori al momento hanno ribadito non vi sia necessità d’evacuazione anche se “dopo l’esplosione nel vulcano a Stromboli al momento non c’e’ pericolo per onde anomale o tsunami ma in via precauzionale sono state fatte sgomberare anche le spiagge dell’isola di Salina e si raccomanda di non accedervi fino a questa sera“, ha spiegato il sindaco Domenico Arabia. Fortunatamente oggi pomeriggio, in modo del tutto casuale, non erano state programmate escursioni guidate sul vulcano. Altrimenti sarebbe stata una strage.

E’ morto a Ginostra il turista deceduto per l’improvvisa eruzione dello Stromboli. Era con un amico su un sentiero libero di Punta del Corvo. Lo precisa il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni. In un primo momento si era appreso che il decesso era avvenuto nella zona sommitale del vulcano.

Su Stromboli la squadra dei vigili del fuoco di Lipari, trasportata dalla Capitaneria di Porto, sta raggiungendo attraverso una mulattiera Punta dei Corvi, dove si trova il corpo dell’escursionista deceduto. Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno e’ impegnato nel salvataggio di due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficolta’ operative per il gran fumo. Sull’isola e’ stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.

Evacuate a Ginostra una settantina di persone impaurite dalla situazione prodotta dall’eruzione. Lo rendono noto i vigili del fuoco. Su Stromboli la squadra dei pompieri di Lipari, trasportata dalla Capitaneria di Porto, ha raggiunto attraverso una mulattiera Punta dei Corvi. Presenti diversi incendi di vegetazione causati dall’eruzione, sui quali stanno ancora operando i canadair.

Alle ore 19 è iniziata la riunione dell’unità di crisi organizzata dal Dipartimento di protezione civile con le autorità locali, i centri di competenza e le strutture operative a seguito dell’eruzione del vulcano. Il Centro operativo comunale di Lipari è attivo per rispondere all’emergenza.

Le due esplosioni che alle 16:46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le piu’ forti mai registrate da quando e’ attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioe’ dal 1985“. Lo dice il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. Simili attivita’ definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “Sono fenomeni abbastanza rari, perche’ lo Stromboli e’ caratterizzato da un’attivita’ continua ma a bassa energia”.

“Sembrava di stare all’inferno per la pioggia di fuoco che veniva dal cielo”. Lo ha detto don Giovanni Longo, parroco delle Chiese di Stromboli e Ginostra, all’agenzia di stampa del Sir, raccontando dell’eruzione alta due chilometri e che ha rilasciato lapilli di varia grandezza che hanno innescato una serie di incendi. “Un’altra parrocchiana – ha riferito il sacerdote – era in lacrime, spaventatissima. So che molta gente sta scappando, in fretta e furia stanno tutti facendo le valigie e provano a scappare”, aggiunge il parroco. Riferendo anche che in quei momenti successivi all’eruzione “c’e’ molta paura e panico su tutte le isole. Per quanto riguarda Stromboli purtroppo non sappiamo se c’era gente in escursione sul vulcano. A volte i turisti si avventurano da soli, per conto loro, facendo gite senza accompagnatori ufficiali. Ma il problema vero e’ quanto sta accadendo a Ginostra, che e’ una frazione di Stromboli” e dove la pioggia di lapilli ha incendiato e sta incendiando numerosi canneti. In inverno a Ginostra vive una ventina di persone, ora – con l’estate – saliti – a una sessantina, mentre a Stromboli si passa dal centinaio dell’inverno a moltissime persone, la gran parte turisti. Quanto accaduto oggi ha riportato alla mente quel che e’ successo nel 2002, quando un’eruzione simile provoco’ uno tsunami in tutto il basso Tirreno. C’e’ tanta paura che le cose possano ripetersi. Insomma la paura dell’onda anomala e’ tanta. E molta gente si e’ rifugiata in chiesa, perche’ si trova piu’ in alto rispetto al livello del mare.

Il fenomeno esplosivo che ha fatto sussultare lo Stromboli per due volte alle 16:46 “si puo’ considerare sostanzialmente concluso”, ma non e’ possibile prevedere se ci saranno delle repliche perche’ non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. A dirlo e’ il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. “Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari”, sottolinea l’esperto.

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