Gas, esplode impianto in Austria: almeno 1 morto e 18 feriti, l’Italia rischia di rimanere a secco (e i prezzi si alzano) [FOTO]

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E’ di almeno un morto e 18 feriti il primo bilancio dell’esplosione al terminal di gas di Baumgarten, nell’Est dell’Austria. Lo ha riferito la Croce rossa all’agenzia austriaca Apa dopo l’esplosione “seguita da un incendio”, come ha precisato un portavoce della polizia Edmund Tragschitz, secondo cui la situazione è già tornata sotto controllo. In precedenza, tuttavia, la polizia aveva parlato di “60 feriti con diversi livelli di gravità”.

Il terminal del gas di Baumgarten, scosso da una forte esplosione che ha provocato un morto e decine di feriti, creando un blocco nelle forniture anche in Italia (dalla Russia), e’ uno dei principali hub europei, con un volume di circa 40 miliardi di metri cubi l’anno (2015). Situato nella zona di Marchfeld nella Bassa Austria, e’ stato aperto nel 1959 sul sito del giacimento ormai esaurito di Zwerndorf. Il gas naturale, proveniente da Russia e Norvegia, viene trasferito a Baumgarten e da li’, attraverso una rete austriaca di trasmissione e distribuzione di 2.000 chilometri, ai clienti nazionali e internazionali. Il gas raggiunge cosi’ Germania, Francia, Europa centrale e orientale, e attraverso la Trans-Austria gas pipeline (Tag), operativa dal 1974, Croazia, Italia e Slovenia.

Nonostante l’esplosione di stamani all’impianto di stoccaggio di Gas di Baumgarten, l’approvvigionamento di Gas in Austria e’ “coperto per un periodo di tempo prevedibile”, ha affermato la compagnia Gas Connect Austria. Il transito del Gas attraverso l’Austria verso sud e sudest e’ stato invece compromesso, ha aggiunto la compagnia, affermando che “i gestori dei gasdotti vicini sono stati avvertiti immediatamente, in modo da poter prendere provvedimenti”.

La fornitura di Gas ai consumatori italiani e’ comunque assicurata in quanto la mancata importazione viene coperta da una maggiore erogazione di Gas dagli stoccaggi nazionali di Gas in sotterraneo. In base al Regolamento europeo e al Piano di emergenza nazionale, il ministero ha pertanto dichiarato lo stato di emergenza. Il Mise monitora costantemente la situazione in contatto con gli operatori interessati al fine di verificare i tempi necessari per la ripresa dei flussi.

L’incidente avvenuto oggi in Austria che ha causato un blocco per l’arrivo di gas in Italia dal fronte austriaco è il segnale di una fragilità del sistema italiano e della necessità di una diversificazione. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a margine di un brindisi con la stampa. “Il gas oggi – ha detto – ha vissuto un problema che è normale quando l’Italia, come l’Europa, fa dell’import tutto (il 90% l’Italia, il 70% l’Europa) ed è energia necessaria per produrre elettricità. È avvenuta questa fragilità che può essere sconfitta solo con la diversificazione, con Lng e pipeline”. Questo, ha ricordato Descalzi, determina una salita dei prezzi. “Dipende da quanto durerà – ha spiegato – il problema Baungarten ma al di là di questo e al di là di trovare altro gas o usare gli stoccaggi che però ci servono a gennaio e a febbraio, i prezzi stanno già salendo. È uno scenario che porta a un aumento generalizzato dei prezzi”.

“Nessun allarmismo” per l’interruzione dei flussi di gas a causa dell’incidente a Baumgarten ma per superare “la fragilita'” e’ necessario puntare sulla diversificazione. Lo ha detto l’ad di Eni Claudio Descalzi durante il brindisi natalizio con la stampa. “E’ un problema normale quando l’Italia come l’Europa punta tutto sull’import di gas”, ha spiegato ricordando che il nostro paese importa il 90% mentre l’Europa oltre il 70%. Tale problema, ha aggiunto, “portera’ a un aumento del prezzo” del gas. Ora “attingeremo agli stoccaggi e lavoreremo su quello algerino e libico e compreremo gas dal Nord” Europa. In ogni caso per l’ad “non c’e’ allarmismo se finisce domani” il problema a Baumgarten “cosi’ come se dovesse durare giorni o settimane possiamo compensare”.

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