Il Castello di Sammezzano messo all’asta. Una bellezza architettonica ineguagliabile che nessuno salva
Una storia che a raccontarla sembrerebbe irreale. La bella Italia è, si sa, foriera di cultura e ricca di tesori storici e archeologici inestimabili, ma, come spesso accade, i lasciti dei nostri antenati vengono lasciati alla deriva, abbandonati al loro destino e dimenticati irrimediabilmente . La nazione avrebbe tutte le carte in regola per puntare sul turismo e sulla promozione delle bellezze archeologiche ed architettoniche che in ogni borgo contornano il Bel Paese, ma , non si sa come sia possibile, proprio nessuno lo capisce. La storia del castello di Sammezzano , in provincia di Firenze, è l’esempio calzante che meglio spiega la negligenza della classe dominante, ignavia a ridare speranze di sopravvivenza al Paese.
La trascuratezza e lo scempio riprovevole in cui versa il bellissimo e storico castello della provincia fiorentina fa corrugare la fronte a molti. Proprio a causa del suo stato di abbandono, il patrimonio storico , giorno dopo giorno, cade in rovina, e così al posto di pensare di restaurarlo, in modo tale da incrementare il turismo nel borgo fiorentino, si è avuta un’altra idea, da far accapponare la pelle: il castello è stato messo all’asta, alla mercé di chiunque, a qualsiasi prezzo, così da sbarazzarsene in men che non si dica.
Un altro tesoro di cui a nessuno importa. Un tentativo di restauro? Neanche a pensarci. La storia del castello ha origini lontane: venne costruito sulle antiche rovine romane e Ferdinando Panchatichi Ximenés d’Aragona lo abellì tra il 1843 e il 1889, attorniandolo armonicamente da uno storico giardino che conta 65 ettari di terra riempiti da 130 esemplari di piante esotiche, rievocando lo stile architettonico orientale che riecheggia prepotentemente tra i sentieri che conducono al Castello.
In realtà un tentativo (fallace) di restauro si registrò nel 1999 ,quando il complesso archeologico venne acquistato dalla società inglese Castel SpA che aveva come obiettivo quello di restaurare l’edificio attraverso l’utilizzo di denaro derivante da prestiti bancari, tutto fino alla data del terribile episodio terroristico dell’ 11 settembre 2001 che colpì la città di New York, a seguito della quale la società crollò in borsa, costretta , per appianare i debiti con le banche creditrici, a mettere il castello all’asta.
Pur essendo abbandonato, il castello continua ugualmente ad attrarre, col suo innato fascino,schiere di turisti (circa ottomila visitatori) provenienti da tutta Europa e a primo acchito si è ipotizzato che la cifra consona che farebbe risplendere il rudere di una luce nuova, si aggirerebbe intorno al centinaio di milioni.
Dove non arriva la lungimiranza politica, arriva quella del web e i like che hanno inondato la pagina Facebook ”Save Sammezzano”, sono arrivati a tre milioni. Ma nulla da fare.. la Svendita del Bel Castello è già iniziata.