Incendio Messina, situazione drammatica: fiamme tra le case, brucia l’Università. Attivata l’Unità di Crisi – LIVE

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Incendio Messina – Situazione drammatica a Messina dove la situazione dell’incendio che divampa nella zona Nord della città, sui Colli Peloritani dell’Annunziata, è degenerato in modo catastrofico nelle ultime ore. Le fiamme hanno raggiunto il Polo Universitario (Facoltà di Veterinaria) e stanno bruciando proprio le strutture della Facoltà. In contrada Catanese è stata ordinata l’evacuazione degli abitanti. La Prefettura ha attivato l’Unità di Crisi. Vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile sono all’opera dalla mattinata con l’aiuto di tre canadair che stanno cercando di circoscrivere gli incendi. Nel primo pomeriggio è stata sgomberata la cittadella universitaria dell’Annunziata: le fiamme stanno per arrivare nell’area del maneggio dell’Ateneo e della facoltà di Veterinaria. Evacuati sia gli studenti che gli animali. Chiusa la galleria di collegamento tra Giostra e Annunziata. Altri incendi gravi a Mili San Pietro, nella zona sud, e ad Alì.

Incendio Messina: siccità e caldo record

Le condizioni climatiche sono alla base dell’incendio, chiaramente di natura dolosa. Ma la siccità record di questa stagione alimenta le fiamme, che trovano terreno fertile vista l’aridità della vegetazione e il caldo. Oggi la temperatura oscilla tra i +34°C del centro cittadino e i +37°C dell’hinterland, ma nei prossimi giorni le temperature aumenteranno ulteriormente fino a +40°C nella giornata di Mercoledì 12 Luglio, che sarà la più calda. E non cadrà neanche una goccia d’acqua almeno per i prossimi quindici giorni, quindi l’emergenza siccità si aggraverà ulteriormente.

Incendio Messina: incidenti in autostrada per il fumo, tratto chiuso e lunghe code

A causa di quest’ultimo chiusa l’autostrada Messina-Catania in entrambe le direzioni di marcia tra i caselli di Messina Tremestieri e Roccalumera con problemi di traffico anche sulla strada statale. All’altezza della galleria Caccamo, sull’A18, un incidente è avvenuto con le auto incolonnate a causa del fumo dell’incendio. Il bilancio è di due feriti, di cui una donna incinta. File di auto incolonnate per diversi chilometri lungo la statale in seguito alla chiusura del tratto dell’autostrada. Gli incendi hanno anche distrutto parecchi pali della luce togliendo la corrente elettrica alle pompe che servono i serbatoi dell’Azienda Acqua: in molti centri collinari non arriva l’acqua. In città aria irrespirabile e pioggia di cenere che arriva dalle colline. Ma la nube di cenere avvolge tutto lo Stretto, come se il cielo fosse coperto, e arriva fino a Reggio Calabria. Sono roghi di proporzioni davvero catastrofiche, senza precedenti per l’area messinese.

Incendio Messina: oggi è il terzo giorno di fuoco

Dopo i primi vasti roghi nella giornata di Sabato, ieri pomeriggio diversi ed estesi fronti di fuoco, alimentati da sterpaglie e macchia mediterranea e dal forte vento, hanno interessato le frazioni cittadine di Reginella, Curcuraci, Faro Superiore, San Giovannello, San Jachiddu, San Filippo, Minissale, Baglio, Piano Stella, e, sulla riviera tirrenica, anche a Gualtieri Sicaminò, Brolo e Rodi Milici. Le operazioni di spegnimento si sono protratte per tutta la notte, con impiego di tutte le squadre dei vigili del fuoco di Messina disponibili, con il supporto di una squadra del Comando di Ragusa e di volontari del servizio di Protezione civile comunale e del corpo forestale regionale. E’ stato necessario, a scopo precauzionale, disporre lo sgombero temporaneo di diverse abitazioni. Comunque, non si sono avute conseguenze per le persone. Un vigile del fuoco si e’ infortunato, durante le operazioni, ed e’ dovuto ricorrere alle cure del servizio sanitario, senza gravi conseguenze. I roghi hanno danneggiato diverse centraline dell’Enel che alimentano gli impianti di sollevamento di Amam che consentono ai serbatoi di riempirsi, per poter distribuire l’acqua in rete almeno per un paio d’ore.

Incendio Messina, il Sindaco Accorinti: “c’è la mano dell’uomo, danni irreparabili”

L’autocombustione non esiste. Abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa danni irreparabili con rischi incalcolabili. Mi auguro che si prenda coscienza della gravità di tali comportamenti e si proceda con azioni virtuose in modo da combatterli salvaguardando la natura“. A dirlo è il sindaco di Messina, Renato Accorinti, dopo gli incendi che da sabato stanno devastando ampie zone della città. Stamani i mezzi aerei sono di nuovo in azione a causa di un rogo che minaccia abitazioni e Università. Ettari di macchia mediterranea e vegetazione sono andati in fumo nelle zone collinari che circondano la città che anche stamani si è svegliata avvolta in una coltre di fumo. Da Accorinti arrivano, comunque, rassicurazioni. “Posso intanto assicurare la cittadinanza sulla tempestività degli interventi e sull’attività di prevenzione che, con forte impegno dell’Amministrazione, ha fatto grandi passi avanti – dice -. Sono già stati finanziati progetti per diversi milioni di euro per i torrenti, per l’erosione delle coste e per altri temi relativi alla prevenzione. Per quanto possibile, poiché non si tratta di eventi prevedibili, il cittadino deve sentirsi protetto e l’Amministrazione lavora in questa direzione“. Per il sindaco gli interventi della Protezione civile, d’intesa con l’Azienda forestale, i vigili del fuoco e il volontariato, sono stati “immediati“. “Esiste un’organizzazione collaudata che lavora con serietà e professionalità per il bene della collettività evitando sicuramente conseguenze peggiori” conclude il primo cittadino.

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