Irma si abbatte su Cuba e punta verso la Florida: esodo biblico per l’uragano più potente mai registrato nell’Atlantico

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L’uragano Irma, dopo avere effettuato il “landfall” sulla costa nord di Cuba nella serata locale di venerdì, continua a perdere forza ma resta di 4ª categoria. Nelle ultime ore i venti sono passati da 250 a 215 chilometri orari, secondo quanto riferisce il National Hurricane Center (NHC) statunitense. Alle 8 ora locale, le 14 in Italia, l’occhio di Irma si trovava 135 chilometri a est della località cubana di Caibarien e 440 chilometri a sud-sudest di Miami, e avanzava a una velocità di 19 chilometri all’ora in direzione ovest. Secondo l’ultimo bollettino dell’NHC Irma potrebbe fare rotta verso nordovest alla fine di oggi, sabato. In questo modo l’occhio dell’uragano arriverebbe alle Keys della Florida domani mattina e poi verso la costa sudovest della Florida domenica pomeriggio.

Irma, l’uragano più potente mai registrato nell’Atlantico, ha lasciato dietro di sé una scia di danni e vittime passando per le Piccole Antille, nonché Portorico e Isole Vergni, e ha distrutto l’isola di Barbuda e la parte francese dell’isola caraibica di St. Martin.

Da Cuba verso la Florida

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L’uragano Irma ha “gravemente colpito” il centro di Cuba con raffiche di vento a 260 km orari, provocando inondazioni, ma con conseguenze meno devastanti del temuto, anche grazie a una lieve virata verso Nord. Ci sono diversi feriti, tuttavia non si hanno notizie di vittime e all’Avana si tengono d’occhio le maree che potrebbero raggiungere livelli pericolosi per l’intera giornata, mentre Irma procede verso la Florida.

Le autorità della Florida hanno ordinato l’evacuazione di 5,6 milioni di persone, ha reso noto la Divisione della Gestione delle Emergenze. Incessante la fuga dallo Stato direttamente minacciato dalla furia di Irma, dove anche la “Casa Bianca d’inverno” di Donald Trump ha chiuso i battenti. Il resort di Mar-a-Lago, amato dal presidente americano che vi trascorre molti fine settimana, evitando il freddo di Washington, si trova in un’area dove a partire dalle 23 italiane di ieri l’evacuazione è diventata obbligatoria.

Intanto le isole caraibiche già devastate da Irma temono l’arrivo dell’uragano José, Categoria 4, che dovrebbe passare vicino a Saint-Barthélemy e Saint-Martin. Territori estremamente vulnerabili, dove nelle ultime ore si sta completando l’allestimento di “nuovi siti” in grado di ospitare 1.600 persone. Agli abitanti la ministra francese dell’Oltremare Annick Girardin ha ha consigliato di rifugiarsi in una stanza centrale, possibilmente senza finestre, “e di non esitare a barricarsi in bagno e se necessario dentro la vasca“.

Unica vera buona notizia dal fronte uragani è che il terzo ciclone, Katia, da 1ª categoria è stato declassato a tempesta tropicale dopo aver toccato terra nella provincia messicana di Vera Cruz. I venti che lo accompagnano non fanno più paura, anche se permane un forte rischio di valanghe, smottamenti e inondazioni a causa delle forti piogge.

Irma più feroce di Andrew

Irma potrebbe essere ancora più feroce di Andrew, l’uragano che nel 1992 devasto’ lo Stato. “Il punto non e’ se la Florida verra’ toccata o meno, bensi’ quanto grave sara’ l’impatto” ha dichiarato William Brock Long, a capo della Federal Emergency Management Agency, la protezione civile statunitense.
Se avete ricevuto l’ordine di evacuare“, ha detto durante una conferenza stampa il governatore della Florida, Rick Scott, “partite ora. Non stasera, non tra un’ora. Ora!“.

Secondo le stime della societa’ che gestisce la corrente elettrica nello Stato della Florida, potrebbero essere nove milioni i residenti a restare senza elettricita’ quando arrivera’ Irma.

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