Maltempo, ecatombe in Colombia: 250 morti, 400 feriti e altri 200 dispersi tra cui due italiani

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Cadaveri, lacrime e distruzione. In Colombia e’ corsa contro il tempo nel disperato tentativo di salvare il maggior numero di persone a quasi 48 ore dall’enorme valanga di fango, acqua e detriti che ha travolto la cittadina di Mocoa causando almeno 250 morti. I feriti sono oltre 400, stando alle forze di sicurezza locali, citate dalla Bbc, mentre i dispersi sarebbero 200. Ma non si esclude che il bilancio possa continuare drammaticamente a salire. Una tragedia che ha “profondamente addolorato” il Papa. “Prego per le vittime, assicuro la mia e vostra vicinanza a quanti piangono la scomparsa dei propri cari e ringrazio tutti coloro che si stanno adoperando per prestare soccorso”, ha detto il Pontefice all’Angelus. Le operazioni di ricerca sono riprese all’alba di oggi. Si scava tra pile di sassi e assi di legno che hanno sotterrato le case, con le vittime sorprese nel sonno. Le strade sono coperte da una spessa fanghiglia di sabbia e alberi, trasportata dai fiumi straripati per le forti piogge ed il maltempo dei giorni scorsi. Scarseggia l’acqua potabile, e manca la corrente elettrica. Le autorita’ e gli abitanti della cittadina di 40mila persone – stretta tra le alture del sudovest del Paese – hanno trascorso la notte nelle tende, o in rifugi di fortuna dopo che la valanga ha raso al suolo le loro abitazioni. Eduardo Vargas, 29 anni, ha raccontato all’Ap che stava dormendo con la moglie e il figlio di sette mesi, quando e’ stato sorpreso dalla violenza della natura. Svegliato dai vicini che suonavano alla sua porta, non si e’ perso d’animo: ha preso in mano la situazione e condotto la sua famiglia in cima ad una collinetta, mentre intorno a loro echeggiavano le urla di panico dei sopravvissuti. “Siamo stati colti di sorpresa”, ha detto, raccontando di aver trovato riparo insieme ad una ventina di altre persone e di avere visto dall’alto delle immagini spettrali. Alle prime luci dell’alba e’ tornato indietro sui suoi passi, ma della sua casa non c’era piu’ niente. “Grazie a Dio almeno siamo vivi”, ha aggiunto. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos, giunto ieri sul luogo del disastro, ha proclamato lo stato di calamita’, mentre il procuratore generale Nestor Humberto Martinez ha annunciato di aver aperto un’inchiesta. L’istituto di medicina legale ha invece inviato 15 esperti per identificare i cadaveri ed eseguire le autopsie. La tragedia che si e’ abbattuta su Mocoa e’ tra i disastri piu’ gravi nella storia della Colombia, scrive El Pais. Nel maggio del 2015 un’altra valanga aveva lasciato il segno a Salgar, nel dipartimento di Antioquia, con un bilancio di 104 morti

Hanno ripreso le ricerche per trovare i dispersi dopo che a Mocoa, 500 km a sud di Bogota’, venerdi’ notte una colata di fango come uno tsunami ha investito gli abitanti. Il bilancio attualmente e’ di 254 morti, ma non e’ ancora preciso: il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha confermato 207 decessi, di cui 43 bambini, anche se secondo altre fonti sono di piu’. I feriti sarebbero invece 400. Nella serata di sabato, a causa della mancanza di elettricita’, si erano dovute sospendere le ricerche ma ora circa 400 soccorritori stanno perlustrando il territorio per riuscire a salvare vite umane o per recuperare i corpi e consegnarli alle famiglie. Non c’e’ una cifra precisa nemmeno del numero dei dispersi: qualcuno sostiene che siano circa 200, ma non ci sono conferme. Mocoa, 45 mila abitanti, ora ha un paesaggio spettrale: le strade sono dissestate dopo che il fiume Mocoa e i suoi affluenti Sangoyaco e Mulatos hanno rotto gli argini. Non aiutano le operazioni di soccorso la posizione stessa della citta’, nella regione amazzonica, al confine con l’Ecuador e le difficolta’ delle vie di accesso: a Mocoa infatti si arriva o per via aerea o per strade dissestate che la collegano con le citta’ di Neiva e Pasto.

Le autorità italiane, israeliane e russe hanno chiesto informazioni su propri connazionali che si presume fossero nella città colombiana di Mocoa, devastata da una valanga che ha causato più di 200 morti, e di cui non si hanno notizie. Lo hanno riferito i soccorritori. “In questo momento ci sono richieste di tre o quattro Paesi secondo cui si trovavano nella zona dei connazionali. Ci sono due italiani, un russo e due israeliani”, ha detto a Efe il direttore del soccorso della Croce rossa colombiana (Crc), César Urueña. “Si parla di un ostello con tanti stranieri fra gli ospiti che si trovava lungo la strada colpita dalla valanga”, ha aggiunto Urueña per poi far sapere che si spera di verificare le condizioni di queste persone. Il personale “sta lavorando nella zona”. Intanto, il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha confermato oggi che 210 persone sono morte e 203 sono rimaste ferite nelle inondazioni che hanno colpito almeno 17 quartieri della città di 45.000 abitanti.

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