Un violento nubifragio si è abbattuto, intorno alle 9, su Milano e sull’hinterland metropolitano. A tratti, oltre alla pioggia battente, ha anche grandinato. Tombini e cantine si sono allagate e molte sono state le chiamate ai Vigili del fuoco e alla Polizia Locale. Il fiume Seveso è esondato per ben due volte in diverse strade del quartiere di Niguarda. Il Comune già da ieri pomeriggio, in attesa dei previsti temporali che questa mattina si sono abbattuti sulla città, aveva iniziato a monitorare la situazione, che si è normalizzata nel pomeriggio quando è spuntato il sole.
Dopo l’esondazione del Seveso a MILANO e dopo le forti piogge di questa mattina “continuiamo a non imparare la lezione: per una città che si dica resiliente, occorre programmare, e soprattutto realizzare, investimenti che puntino a ripristinare la funzionalità idraulica del territorio“. Lo afferma Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. Per Meggetto questo “non significa inseguire solo soluzioni salvifiche di grandi opere, siano essi canali di gronda o vasche, che sono necessarie ma non sufficienti, ma ripristinare la permeabilità dei suoli e il reticolo idrico, a partire dalle principali aste torrentizie, che devono essere risanate e riportate alla superficie della città per limitare l’effetto-imbuto che è all’origine di esondazioni come quelle di oggi, oltre che per permettere a questi ambienti idrici di tornare a svolgere una funzione anche nella mitigazione degli eccessi climatici della città”.