Meteo, per la prima volta due cicloni nella stessa stagione in Mozambico: Kenneth provoca blackout, case distrutte e alberi abbattuti [FOTO e VIDEO]

Il ciclone Kenneth si è abbattuto sul Mozambico con venti equivalenti ad un uragano di categoria 4 e dovrebbe portare 600mm di pioggia, quasi il doppio rispetto al devastante ciclone Idai
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MeteoWeb

Il potente ciclone Kenneth ha compiuto il landfall nel nord del Mozambico con venti equivalenti a quelli di un uragano di categoria 4, poco più di un mese dopo il devastante ciclone Idai che ha messo in ginocchio il Paese, lasciando centinaia di morti e tanta distruzione. Kenneth ha colpito il nord del Paese, nella provincia di Cabo Delgado, dopo aver sferzato anche le Comore. Alcune zone sono rimaste al buio e i venti di 225km/h hanno fatto cadere gli alberi e distrutto le imbarcazioni.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha dichiarato che “il ciclone dovrebbe portare forti piogge nell’area per diversi giorni, con oltre 600mm previsti”. Questo volume di pioggia è quasi il doppio della quantità accumulatasi in 10 giorni che ha causato le inondazioni a Beira durante il ciclone Idai. Météo France avvisa che Kenneth potrebbe creare onde sulla costa nordorientale del Mozambico fino a 5 metri di altezza. Un giornalista locale ha riportato il crollo di alcune case in condizioni precarie. “Ero molto preoccupata per il mare perché hanno previsto onde di 6 metri. Il vento era molto forte e non ho mai visto niente di simile nei miei 15 anni a Pemba”, ha dichiarato la proprietaria di un albergo sulla spiaggia di Wimbi.

Kenneth è passato anche per l’arcipelago delle Comore, sferzandolo con forti venti, piogge intense e onde molto alte. Alcune baracche della capitale Moroni sono state distrutte dalla pioggia e dai venti e almeno 3 persone hanno perso la vita a causa della tempesta. La Croce Rossa ha avvisato di essere “particolarmente preoccupata” dell’impatto della tempesta poiché molte comunità in Mozambico stanno ancora cercando di recuperare dal ciclone Idai, abbattutosi sul Paese il 14-15 marzo scorsi. È stata la tempesta più potente a colpire l’area in decenni e ha lasciato un percorso di distruzione in Mozambico, Malawi e Zimbabwe, oltre 1.000 morti in tutti e tre gli stati e danni stimati intorno a 1,8 miliardi di euro.

Questa è la prima volta nella storia conosciuta che il Mozambico viene colpito da due cicloni in una stagione, ha riportato Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite. Il nuovo ciclone minaccia un’area del Mozambico in cui i residenti non sono abituati a tempeste così forti: quasi 700.000 persone sono a rischio, secondo le autorità. Esiste la preoccupazione che 5 fiumi e i corsi d’acqua costieri possano esondare, portando gravi inondazioni.

L’ONU, la Croce Rossa e altre organizzazioni umanitarie sono pronte per un’altra grande operazione di soccorso, di nuovo in aree prevalentemente rurali. “Anche se le inondazioni si sono ritirate nella maggior parte delle aree colpite dal ciclone Idai, l’accesso è ancora difficile perché le infrastrutture sono state gravemente compromesse. Un’altra tempesta sarebbe un ulteriore colpo per la gente del Mozambico e complicherebbe ulteriormente la risposta in tutte le aree”, ha dichiarato Herve Verhoosel, portavoce del World Food Programme dell’ONU.

Gli effetti del ciclone Idai, considerato dall’ONU “una delle tempeste più letali mai registrate nell’emisfero meridionale”, si faranno sentire per mesi, se non anni. E ora una nuova grande tempesta desta ancora preoccupazione sui cambiamenti climatici.

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