Missionario ucciso a colpi di frecce nelle Andamane: sospesi i tentativi di recupero del corpo

  • missionario ucciso tribù sentinelesi
  • missionario ucciso tribù sentinelesi
  • missionario ucciso tribù sentinelesi
  • missionario ucciso north sentinel
  • north sentinel indigeni
  • north sentinel indigeni
  • tribù isola north sentinel
  • tribù isola north sentinel
  • Andamane North Sentinel
  • North Sentinel
  • tribù isola north sentinel
  • tribù isola north sentinel
/
MeteoWeb

La BBC ha riportato, citando un alto funzionario indiano, che il corpo del missionario statunitense John Allen Chau non verrà recuperato dall’isola di North Sentinel, nell’arcipelago indiano delle Andamane, dove è stato ucciso la scorsa settimana dalla tribù più isolata del pianeta, che voleva convertire al cristianesimo.
La decisione mira a proteggere la tribù, in isolamento volontario: i membri rischiano di subire uno shock antropologico e sanitario in caso di contatto con il mondo esterno.

John Allen Chau è stato ucciso a colpi di frecce lo scorso 17 novembre quando ha raggiunto l’isola di North Sentinel: il suo corpo si trova ancora lì.

Le tribù come i sentinellesi, che si ritiene siano circa 150, rifiutano ogni contatto con l’esterno e sono ostili verso chiunque cerchi di avvicinarli.
Dodici anni fa due pescatori indiani avevano gettato l’ancora nelle acque dell’isola per dormire: la catena si è rotta e la barca è finita a riva, e sono stati uccisi dagli indigeni.
I sentinellesi cacciano e raccolgono frutta nella foresta e pescano nelle acque costiere: si ritiene appartengano l’ultima tribù pre-neolitica sulla Terra. Nessuno è mai sbarcato sull’isola North Sentinel dalla fine degli anni ’90. Nel 2004, subito dopo lo tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano, un elicottero della Marina indiana tentò un avvicinamento per lanciare viveri e venne ricevuto con arco e frecce.

Andamane North SentinelChau portava in dono pesci e palloni, secondo quanto emerso dal diario dell’uomo i cui estratti sono pubblicati dalla stampa locale. “Il mio nome è John. Vi amo e Gesù vi ama… Ecco del pesce!” avrebbe gridato il 27enne. Gli indigeni gli hanno risposto lanciandogli contro delle frecce, una della quali ha trapassato la sua Bibbia, e Chau è tornato sulla barca di pescatori che l’aveva portato al largo dell’isola per trascorrere la notte e scrivere il suo diario.
Il giorno dopo è ripartito alla volta dell’isola e non è più tornato.

Potete credere che io sia pazzo, ma penso che valga la pena di dichiarare Gesù a questa gente” aveva scritto l’uomo in una lettera ai genitori. “Per favore non arrabbiatevi con loro o con Dio se vengo ucciso“. “Non vedo l’ora di vederli attorno al trono di Dio venerandolo nella loro lingua come scrive l’Apocalisse 7:9-10“.

Condividi