Maltempo, colture affogate dalla piena del Po: “il fiume non era così alto dal 2011” [FOTO]

  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • Immagine di repertorio
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
  • La piena del fiume Po
/
MeteoWeb

Colture sott’acqua per la piena del Po che ha sfondato il livello di oltre 4 metri sopra lo zero idrometrico nelle ultime 24 ore per effetto delle intense precipitazioni che hanno accompagnato la nuova ondata di maltempo. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti che nel pomeriggio del 7 novembre al Ponte della Becca (Pavia) dove il livello del grande fiume non è mai stato così alto dal 2011 nello stesso periodo. L’allagamento delle aree coltivate lungo il corso del principale fiume italiano è significativo – sottolinea la Coldiretti – delle difficoltà in cui si trovano anche altri fiumi e torrenti lungo la Penisola, ma anche i corsi d’acqua minori dove è alto il livello di attenzione nelle campagne lungo gli argini per esondazioni e allagamenti. A gonfiarsi sono anche i grandi laghi – sottolinea la Coldiretti – con il Maggiore che è esondato a Pallanza ed è già al 150% di riempimento e con il livello arrivato a 252,1 centimetri oltre un metro e mezzo sopra la media storica mentre il Garda è al 108,4% di riempimento. Nubifragi, raffiche di vento, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura con danni – sottolinea la Coldiretti – per un miliardo di euro con ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti secondo un primo bilancio della Coldiretti che nella propria sede a Roma ha convocato la task force sull’emergenza per i danni nelle campagne e nei boschi con le conseguenze sull’ambiente, sull’economia, sull’occupazione e sui consumi ma anche per le richieste di intervento per affrontare le difficoltà immediate e pianificare il futuro.

Condividi