Pisa, ecco il progetto “Origins Bridge”: un ponte avveniristico sul fiume Arno nel nome della scienza [GALLERY]

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I tre atenei di Pisa, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Comune si alleano per realizzare il primo ponte-edificio dedicato alla scienza e alla sua divulgazione. Scuola Normale (capofila del progetto), Scuola Sant’Anna, Università di Pisa, Cnr e Comune di Pisa hanno sottoscritto oggi il protocollo d’intesa per “Origins Bridge“, infrastruttura sul fiume Arno pensata per ospitare laboratori e spazi adibiti alla promozione della scienza.

Dopo la prima fase del progetto, avviata un anno e mezzo fa dalla sola Scuola Normale e conclusa con lo studio progettuale di fattibilità e il concept architettonico dell’opera (nonché un’approvazione preliminare alla costruzione arrivata dall’Autorità di Bacino, dal Genio civile, dalla Soprintendenza ai beni culturali), inizia ora la seconda fase di selezione dell’operatore economico cui affidare la progettazione, costruzione e gestione di “Origins Bridge”. Un percorso che vede da oggi unite le principali istituzioni di alta formazione e ricerca di Pisa: Normale, Scuola Sant’Anna, Università, Cnr e Comune, grazie al protocollo d’intesa, hanno infatti costituito un gruppo di lavoro per coordinare gli aspetti amministrativi ed individuare il soggetto più idoneo alla costruzione del ponte-edificio nell’ambito di una procedura di parternariato pubblico-privato.

Nell’ipotesi ideativa, “Origins Bridge” è una struttura leggera, eco-friendly, avveniristica nei materiali e nella gestione energetica. Un polo di ricerca futuristico sulle origini del Cosmo e della Vita, il primo esempio nel mondo di questo genere. Si prevede che possa ospitare non solo laboratori, ma sale multimediali e spazi espositivi, bookshop, servizi per la ristrutturazione. La collocazione nella zona est di Pisa, a cavallo tra il viale delle Piagge e il lungarno Guadalongo, sarebbe strategica per la vocazione turistica della città, con due poli fortemente attrattivi come Piazza dei Miracoli e come potrebbe essere Origins Bridge ai lati opposti. Consentirebbe inoltre la riqualificazione dell’area golenale de La Cella, sulla sponda sinistra del fiume. Il direttore della Scuola Normale, Vincenzo Barone, ha detto: “Era fondamentale proseguire un percorso così impegnativo con gli altri soggetti del territorio interessati alla realizzazione dell’opera. Uniti abbiamo a mio parere molte più possibilità di raggiungere il risultato finale, sia perché nel gruppo di lavoro che si è costituito ci sono molte più competenze specifiche per finalizzare questo tipo di progetti, sia perché possiamo avere più chance di accedere a finanziamenti nazionali e internazionali se ci presentiamo come un unico polo di ricerca. Ma soprattutto questo accordo è un impegno formale a lavorare tutti insieme per un traguardo di grande prestigio, che conferma la volontà della Scuola Normale di collaborare con le altre istituzioni per il bene comune”.

Andrea Ferrara, pro-rettore della Normale, ha dichiarato: “Origins Bridge vuole essere non solo un’infrastruttura innovativa, ma anche un simbolo della ricerca pisana ed un omaggio al bello della città e dell’Italia. Costituirà inoltre un’opportunità per tutti i cittadini ed i turisti che visitano Pisa di entrare in contatto con il mondo della scienza e gli scienziati stessi, in un contesto piacevole e stimolante. In questo senso l’unità d’intenti oggi raggiunta tra i vari Enti rafforza grandemente la spinta verso la costruzione di un’opera che sarà un bene di tutti nel quadro di un rilancio del Paese nel nome della cultura e della scienza”. Il rettore della Scuola Sant’Anna, Pierdomenico Perata, ha affermato: “La vera sfida sarà, oltreché la realizzazione e la sostenibilità economica, la gestione finale del ponte, che dovrà essere fatta in modo da renderlo vivo, attraente ed ecosostenibile. Se il progetto sarà realizzato riuscirà a far crescere tutta l’area intorno ad esso, soprattutto sulla sponda sinistra dell’Arno nel quartiere di porta fiorentina. E’ giusto che l’Italia non sia seduta sul proprio patrimonio culturale e paesaggistico, ma provi a creare altre opere che rappresentino bellezza e creatività, ci sono esempi in tal senso in tutta Europa”.

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