Siccità, l’emergenza continua: Roma verso la storica chiusura delle “fontanelle”, allarme per il lago di Bracciano

  • LaPresse/Vincenzo Livieri
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Continua l’emergenza acqua a Roma e a causa della Siccita’ nella capitale potrebbero essere chiusi o limitati i rubinetti dei ‘nasoni’, le fontanelle storiche. Acea, la multiutility che eroga acqua ed energia elettrica, valuta questa ulteriore misura per arginare la crisi idrica, secondo quanto si apprende da fonti della societa’. I tecnici daranno una risposta al Campidoglio entro la prossima settimana, probabilmente domani o martedi’. Intanto la Coldiretti Lazio fa sapere che in alcune zone, se non piovera’, nei prossimi giorni gli agricoltori dovranno irrigare anche uliveti e vigneti per salvare le piante. Domani al ministero dell’Ambiente si terra’ una riunione sulla situazione del lago di Bracciano, che rifornisce anche la capitale, il cui livello e’ sceso nettamente. A Roma, stretta in un caldo soffocante, potrebbe rendersi necessario ‘spegnere’ le fontanelle che danno refrigerio a romani e turisti, i ‘nasoni’ dalla caratteristica forma. Lo stop potrebbe durare tutta l’estate e si valuta quante fontane chiudere parzialmente o totalmente. Lo stop potrebbe riguardare solo una parte delle fontanelle, ad esempio nelle zone a maggiore densita’, e non tutte, per preservare la loro funzione. La sindaca Virginia Raggi, fanno sapere dal Campidoglio, ha chiesto informazioni gia’ nel 2016 sull’eventuale chiusura dei ‘nasoni’ e di nuovo nelle scorse settimane, prima dell’ordinanza contro lo spreco dell’acqua. Raggi vuol sapere quale sarebbe l’effettivo risparmio idrico di questa misura. I ‘nasoni’ erogano 160 litri al secondo in tutta Roma. Il ministro Gianluca Galletti ha suggerito di chiuderli, ma oggi una consigliera comunale M5S, Annalisa Bernabei, ha twittato: “Ministro, chiudere i nasoni di Roma non e’ per niente una buona idea. Bisogna investire sulle reti”, il tweet rilanciato da Raggi. Domani riunione al ministero dell’Ambiente sul lago di Bracciano, sottoposto a prelievi di acqua piu’ intensi del solito da parte di Acea e il cui livello e’ sceso di un metro e 40 centimetri. Il ministro Gianluca Galletti avrebbe chiesto controlli su possibili prelievi abusivi. Attualmente vengono prelevati 1600 litri al secondo, 150 in piu’ del solito. Ad agosto si dovrebbe arrivare al limite di 1800 litri al secondo. Intanto il settore agricolo e’ in crisi. “Se non piovera’, migliaia di aziende agricole di tutto il Lazio perderanno i raccolti. Il sistema agricolo regionale rischia il tracollo”, dice David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio. “Nella nostra regione – aggiunge Aldo Mattia, direttore della Coldiretti Lazio – l’emergenza si articola su piu’ livelli, presentando criticita’ tra di loro diverse. Le falde risultano in costante abbassamento nell’agro romano e nel comprensorio dei Castelli. Nella Tuscia tra pochi giorni, se non piove, i nostri soci dovranno irrigare persino uliveti e vigneti per salvare piante e raccolti con aggravi di spesa sulla bolletta energetica che incideranno pesantemente sui costi di produzione e sui bilanci aziendali”.

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