Lo Stromboli fa paura, 3 esplosioni in 2 giorni e si temono possibili tsunami: il 28 agosto è stato registrato un maremoto, i dati del mareogramma [FOTO]

Fa paura adesso  il Vulcano Stromboli: quattro esplosioni negli ultimi due mesi e il 28 agosto è avvenuto anche un piccolo tsunami
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MeteoWeb

Fa paura adesso  il Vulcano Stromboli, “Iddu” lo chiamano, come uno di famiglia, che in queste ore sta facendo parecchio parlare di sé. Quattro esplosioni negli ultimi due mesi, le ultime tre verificatesi tra il 28 e il 29 Agosto. Non solo: il 28 agosto è avvenuto anche un piccolo tsunami, un maremoto registrato “in modo chiaro dalla stazione della RMN (Rete Mareografica Nazionale – https://www.mareografico.it/) di Ginostra (dati RMN visualizzati sul sito JRC: https://webcritech.jrc.ec.europa.eu/tad_server/)”, come spiega l’ISPRA che fa il punto della situazione.

“Una forte esplosione è avvenuta poco dopo mezzogiorno (12:17 ora locale) nell’area sommitale dello Stromboli. Un’alta colonna di cenere si è innalzata nel cielo, mentre un flusso piroclastico ha raggiunto in breve il mare. L’impatto in mare del flusso piroclastico ha determinato una perturbazione dello stato del mare e generato un maremoto che è stato registrato in modo chiaro dalla stazione della RMN (Rete Mareografica Nazionale – https://www.mareografico.it/) di Ginostra (Figura 3; Figura 4; dati RMN visualizzati sul sito JRC: https://webcritech.jrc.ec.europa.eu/tad_server/).

La stazione di Ginostra ha registrato una repentina variazione del livello del mare, chiaramente documentato nel mareogramma, con un’altezza superiore ai 60 cm, picco-picco, alle ore 10:20 UTC (Figura 3, Figura 4). Questa significativa variazione del livello del mare è avvenuta quasi in coincidenza del minimo di marea e non sembra aver avuto un impatto significativo sulle coste. Le oscillazioni del livello del mare, come documentate dal mareografo, sono continuate in attenuazione per almeno un’ora.

La stazione di misura del livello del mare di Ginostra è in configurazione di servizio dall’anno 2010 ed è caratterizzata da un fondo scala strumentale di 10 metri, in grado di assicurare le misure anche in condizioni severe di esercizio.

L’evento è stato registrato anche alla vicina stazione RMN di Strombolicchio, sebbene non con la stessa chiara evidenza della stazione di Ginostra, in conseguenza della maggiore profondità dei fondali prospicienti la stazione di Strombolicchio. La stazione RMN di Reggio Calabria, alle ore 10:40:30 UTC (Figura 5), ha registrato una perturbazione del livello marino che potrebbe essere messa in relazione con l’arrivo dell’onda, essendo anche in discreto accordo con la modellazione dei tempi di propagazione (Figura 6). I dubbi aperti sul significato del mareogramma della stazione di Reggio Calabria evidenziano la necessità di un sistema di monitoraggio più fitto di stazioni sulle coste della Calabria tirrenica e della Sicilia settentrionale.”

Effetti prodotti dall’evento di maremoto

“L’evento di maremoto generato dall’attività dello Stromboli, documentato dalle registrazioni strumentali della RMN (ISPRA, 2019), non ha prodotto effetti di rilievo ma è stato comunque notato dalla popolazione locale. In particolare, un pescatore (M. M.), ha osservato nel porto di Ginostra una variazione rapida della superficie del mare che è penetrato per almeno 120 cm sullo scivolo del porto ed ha lasciato una fascia bagnata sugli scogli circostanti alta almeno 70 cm.”

Allerta maremoto

“Il SiAM – Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma – ha adottato una matrice decisionale sviluppata in ambito IOC- NEAMTWS, che è basata sulla localizzazione e caratteristiche energetiche del terremoto, come elemento di input per l’emanazione di messaggi di allerta.

L’evento del 28 Agosto 2019 è stato originato dall’attività vulcanica di Stromboli, pertanto non rientra nella casistica di allertamento SiAM. A livello locale però, lo Stromboli ha una rete di allertamento, sviluppata dopo l’episodio di eruzione e il seguente maremoto del dicembre 2002.

Il sistema si compone di due stazioni ondametriche, ubicate al largo della Sciara del Fuoco, a Punta dei Corvi e a Punta Labronzo, collegate con un sistema di allarme acustico a sirena, localizzate nelle aree abitate.

Nel corso dell’evento esplosivo parossistico del 28 Agosto 2019 e del conseguente evento di perturbazione del livello del mare, il sistema di allertamento è stato attivato e ha dato inizio all’emissione di segnalazione acustica tramite il sistema di allarme (sirene). Testimoni presenti sull’isola hanno osservato che l’allarme non è stato avvertito a Ginostra, per il mancato funzionamento della sirena.”

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